martedì 5 maggio 2015

Ricordando il Portogallo: Braga e il Santuario del Bom Jesus con i bambini

A distanza di due anni dal viaggio mio e del nano in Portogallo, a trovare l'Alpmarito in trasferta, sto riordinando le foto, cercando di completare la mia piccola cronca di viaggio sul blog...
Non c'è niente di più dolce e nostalgico che riguardare le foto, rivivere i momenti felici insieme ed accorgersi di quanto il mio ometto sia nel frattempo cresciuto...
Così, mi sono accorta di non aver parlato abbastanza di uno dei luoghi più belli della nostra "vacanza": Braga ed il vicinissimo (10 min in auto, 5 con la cremagliera) Santuario del Bom Jesus.

Io non sono una persona religiosa ma non si può che rimanere incantati dalla meraviglia architettonica e paesaggistica di questo luogo.
Le foto, in questo caso, valgono più di mille parole.

 Visto dal basso del Santuario del Bom Jesus
 L'arrivo dell cremagliera, che con il nano avremo preso (in su, in giù è fantastico scendere a piedi (anche se con il passeggino a spalle) la bellissima ed interminabile scalinata che vedete nelle foto)...


Questo è lo spettacolo che si ammira scendendo dalla cremagliera...


 Il paesaggio che si può ammirare da lassu', poichè il santuario è posto sulla collina che domina la città di Braga...






A metà delle scalinate che scendono verso la città, si trovano piazze ornamentali come questa...


 Mentre a lato del santuario, si apre una rigogliosa grotta artificiale con giardinetto botanico...

Ammirato questo luogo bellissimo e arrivati alla base del santuario, non si può che rimanere affascinati..



Il santuario avrebbe bisogno di un pò di restauri ma, anche così, rimane bellissimo, a mio parere.

Di fianco, inoltre, si apre un parco con tanto di laghetto e barchette a noleggio, bar, viali da percorrere a piedi ed in bicicletta, per riprendersi dal gran caldo estivo e riposare all'ombra degli alberi...



Se aveste visto il visetto preoccupato del nano...!!!

Il tutto davvero a pochi chilometri dalla bellissima, anche se un pò decadente Braga, di cui ho già parlato anche qui.
In questo post, ve la racconto in immagini:






 Il trenino turistico di Braga, che abbiamo preso almeno cinque volte, per la felicità del mio biondino, è un buon mezzo per avere una visione d'insieme del centro storico !!!
















E' una città molto attenta ai bambini, per il trenino, le belle aree gioco centrali, le vie pedonali, la gentilezza dei portoghesi verso i piccoli.
Purtroppo, però, non ci sono musei adatti a loro, quasi nessun locale ha fasciatoi o seggioloni e la pulizia non è proprio di casa!
Comunque, se andate in Portogallo, vale sicuramente la pena fare una capatina al Nord e visitare Braga!

lunedì 4 maggio 2015

Io (mio figlio) e la cucina


Che non ami molto cucinare, e' risaputo.
Anche a causa della nascita del nano e delle assenze infrasettimanali dell'Alpmarito, negli ultimi anni sono comunque migliorata molto e, quando mi impegno, ora riesco a raggiungere risultati davvero discreti, soprattutto con i dolci ed i primi piatti.

Cucinare quotidianamente, però, per me rimane uno dei doveri più gravosi, che affronto solo per sopravvivere e per cercare di offrire a me stessa e a mio figlio una alimentazione il più possibile sana.

Di positivo c'è che il mio ricciolino ha imparato in fretta ad accontentarsi di piatti come riso bollito, pasta al l'olio, verdure al vapore e cibi insipidi, ad apprezzare la mensa dell'asilo e ad approfittare delle occasioni di pasto fuori casa, dai nonni al ristorante o ai vari matrimoni o compleanni.

Il rapporto tra me e i fornelli, tuttavia, e' altalenante, difficile e...non sempre pacifico!

Qualche sera fa avevamo un amico a cena.
L'appuntamento era per le sette e trenta ma, complice la bella giornata e la presenza dei suoi amichetti, avevo faticato a portare via il nano dai giardinetti, dopo la scuola.
L'Alpmarito, di solito addetto ai fornelli, era in ritardo per lavoro.
Perciò, rincasata alle sette, mi sono trovata con la spesa da sistemare (almeno quella l'avevo fatta prima), il bambino da lavare, la tavola da preparare e la cena da preparare.
Già ai giardinetti avevo fatto ridere la mamma dell'amico etto, chiedendole la ricetta del risotto agli asparagi punto per punto ma, almeno, mi sentivo preparata!
Fatte le prime tre cose della lista in un quarto d'ora/ venti minuti, mi sono messa a scottare in padella con il mio dado vegetale fatto in casa (non da me) e speciale (senza tutto ciò a cui sono allergica) gli asparagi, ovviamente dopo averli lavati e tagliati.
Peccato che poi non sapessi più come proseguire!!!

In quel mentre è arrivato M., soddisfatto di non essere in ritardo come al solito.
L'ho accolto sulla porta con un: "Meno male che sei qui!" e, sapendo che sa cucinare molto meglio di me e gli piace pure, ho fatto che lasciarli in mano, letteralmente, pentola e cucchiaio!!!
Risultato? Ha preparato un risotto buonissimo, anche se non era molto soddisfatto dei miei fornelli e del mio assortimento di cucchiai...però il vino lo avevo buono (promossa almeno su questo punto).
Quando si dice: "Fai come se fossi a casa tua!!!"

In questo caso, me la sono cavata così (anche se devo ancora verificare se al prossimo invito verrà comunque o cercherà di evitarmi) ma a volta, finisce moooolto peggio!
Non ci credete? Allora sentite questa.

Quattro giorni fa ho deciso di far bollire, a pranzo, gli asparagi per cena, così da portarmi  avanti in caso di ritardo ai giardinetti.
Lo so, sempre asparagi ma sono di stagione ed è una delle poche verdure che posso mangiare, quindi abbondo!

Comunque, decido di usare la fantastica pentola per asparagi regalatami da mia suocera (dono ideale per una come me): alta, stretta e con il cestello interno che poi si può alzare nel lavandino per scolare senza scolapasta.
Tutto a posto con la cottura, mi metto a lavare le pentole del pranzo, prima di tornare a lavoro.
Guanti bagnati, fretta e.... faccio per mettere la pentola sul pensile scolapiatti sopra di me ...peccato che, essendo alta e stretta,non ci sia stata e mi sia cascata addosso in una frazione di secondo!
Risultato? Montatura occhiali incrinata (ma ha tenuto, per fortuna), palpebra tagliata dallo spigolo della suddetta montatura e un dolore atroce allo zigomo sinistro, che si è preso una bella botta, ed al sopracciglio!!!
Altro che risse o battaglia delle arance!!!

Questa mattina ho notato che passanti, colleghi e clienti mi guardavano un po' incuriositi e un po' preoccupati ma nessuno diceva nulla di particolare.
Solo adesso, guardandomi allo specchio (al mattino era di fretta, come al solito), mi sono accorta del perché: ho l'occhio completamente cerchiato di un bel livido viola/blu scuro, con un soffuso alone giallognolo in sottofondo.

Ora ho capito perché si parla tanto di incidenti domestici e del fatto che fare il cuoco è un lavoro pesante!!!

Decisamente, e' meglio che mi limiti a mangiare, che dite!?!

domenica 3 maggio 2015

Pasqua in Friuli Venezia Giulia: Trieste ed "il tram de Opcina"

Dopo l'Isola di Barbana, il nostro viaggietto in Friuli è proseguito con le nostre guide turistiche d'eccezione, ossia le due cugine friulane,  che ci hanno portato a scoprire un gioiellino della meccanica e della storia, che consente scorci panoramici bellissimi ed è in grado di divertire grandi e piccini:

la TRANVIA DI OPICINA, ossia il TRAM DE OPCINA, in dialetto triestino


Si tratta di una tranvia (linea a trazione elettrica) unica in Europa, che serve la tratta interurbana (linea 2) che collega il centro di Trieste, dalla centrale piazza Oberdan (dove potete prenderlo per fare l'intero percorso, i biglietti si comprano al chiosco di fronte alla fermata) alla frazione di Villa Opicina, sull'altopiano del Carso, a 348 metri s.l.m. (in pratica, meno dell'altitudine a cui viviamo noi abitualmente ma qui si parte dal mare!).
Poco piu' di 5 km con un tratto di circa 800m in forte pendenza (fino al 26%) lungo il quale le vetture vengono spinte (in salita) o trattenute (in discesa) da carri vincolati ad un impianto funicolare.
Pensate che è in funzione dal 9 settembre 1902!!!



In pratica, dove un breve tratto urbano, si inizia a salire sul colle Scorcola,  da dove si dipartono molto sentieri per passeggiate, corse e arrampicate,  



fino ad arrivare  Piazza Scorcola o Vetta Scorcola, dove le motrici si appoggiano a due carri-scudo vincolati ai capi di una fune traente che scorre in mezzo al binario.

(momento dell'aggancio)
La pendenza massima della tratta tocca il 26% per poi ritornare fino all'8% allorquando le motrici, lasciato il carro-scudo, continuano il loro viaggio fino all'abitato di Villa Opicina.


Durante il percorso, ci sono moltissimi scorci panoramici sul golfo di Trieste e sulla città..




E in certi punti la pendenza fa davvero impressione !!!


Il macchinista è stato cosi' gentile da far provare al nostro ometto biodo l'ebrezza di suonare la campanella, che si aziona con il pedale e guardarlo manovrare (manualmente!!), ovviamente da fuori cabina...immaginate il suo entusiasmo ed il suo orgoglio !!!

Tornati in centro città (se volete saperne di piu' sui dati tecnici del tram, leggete qui), ci siamo dedicati a passeggiare per Trieste, che io trovo sempre affascinante e bellissima, con quella sua eleganza candida e l'aria da gran signora e l'atmosfera mitteleuropea...un po' come una Torino sul mare ma piu' pulita!










Abbiamo cenato in una birreria del centro, affacciata sul lungo mare, dagli arredi suggestivi, con un occhio di riguardo per i bimbi (serviti per primi ed intrattenuti da tovagliette da colorare e pastelli offerti dalla casa) e con un'ottima tagliata (anche se per l'Alpmarito solo i francesi sanno lasciare la carne ben al sangue, come piace a lui!!)



Per poi terminare la giornata con lo spettacolo dei palazzi di Piazza Italia illuminati, teatro ideale del consueto giro in bicicletta del ricciolino biondo.