domenica 11 gennaio 2015

Anno nuovo, vestiti nuovi

Non sono un'amante dello shopping.
O meglio, lo sono se si tratta di comprare abiti o calzature sportive.
Il resto, che io chiamo "vestiti da lavoro", soprattutto se invernali, non mi entusiasmano, anche per la gran predominanza di nero e per la loro necessaria serieta'.
Però nella mia professione l'immagine conta molto (e non solo nella professione).
Così, anno dopo anno, approfitto dei saldi e dei regali di Natale per piccoli rinnovi di guardaroba.

In cambio, sia perché l'Alpmarito lo pretende, sia perché gli spazi non consentono di fare altrimenti, ho dovuto dare via qualche cosa: una camicia ormai distrutta dall'uso (che d'altro canto non aveva meno di quindici anni di onorato servizio), un piumino giallo che adoravo (sette anni di servizio, seppur stagionale), un paio di jeans irrimediabilmente bucati (quattro anni), due pile ormai incapaci di trattenere il calore (non scrivo gli anni di servizio perché sono talmente tanti che me ne vergogno!), un paio di scarpe sportive (dieci anni??? Però le usavo poco, va detto), un paio di stivali.

Ed ecco, tra regali (tanti) e acquisti (pochi), il mio bottino "invernale":


Da usare con in jeans o come sotto giacca con il tailleur



Con le calze nere e gli stivali, sopra una giacca nera o un copri spalla in lana.


 Piumino veramente caldo e leggero!





pantaloni da sci


Camicia azzurra


Sciarpina

Pantaloni da corsa invernali. Già provati, ottimi.

Adesso capite perché nonostante cerchi di buttare via gli armadi sono sempre pieni!
Cosa ne pensate dei miei nuovi "tesori"?




venerdì 9 gennaio 2015

Due romanzi per un venerdì

     
     

"La ragazza in blu" di Susan Vreeland, pag. 168.




Il romanzo e' in realtà una raccolta di racconti che ruotano attorno alla sorte di uno dei quadri di un famoso pittore, Veermer, che vi ha ritratto la figlia Magdalena.
Idealmente i racconti dovrebbero narrare i passaggi di proprietà del quadro attraverso le generazioni e lo fanno ma in modo a mio parere slegato e per nulla organico, anche se i singoli racconti sono molto suggestivi e ben scritti, a mio parere.
Inoltre, credo che a tutti sia capitato, almeno una volta nella vita, di fantasticare sui personaggi ritratti in un quadro e cercare di immaginare la vita di chi lo ha dipinto e di chi lo ha posseduto nel corso del tempo, quindi l'idea è affascinante.

In conclusione: consigliato se si ama l'arte, ma senza aspettarsi un romanzo vero e proprio.
***

 "Fame Fatale" di Wendy Holden, ed. Salani, pag. 356, Euro 14,50




Grace, la protagonista di questo romanzo, cura il lancio e la pubblicità di libri per una piccola casa editrice di nicchia, la Hatto&Hatto.
L'autore da lanciare, Henry Moon, non è propriamente uno scrittore di successo.
Se a ciò si aggiungono qualche gaffe, il St. Merrion Festival, in cui vengono premiate le peggiori scene di sesso descritte nei romanzi dell'anno, una giornalista, Belinda, a caccia di un marito milionario, super agguerrita e senza scrupoli, ed un fidanzato molto assente e fin troppo alternativo, una madre moglie di ambasciatore e altolocata, che non vede l'ora di trovare un buon partito per la figlia, una redattrice tutta simpatia, un attore famoso e narcisista ed infine, un imprenditore di successo texano, i colpi di scena ed il divertimento sono assicurati.
E così è.
Alla fine, l'amore trionferà, come la buona letteratura, quella della Piccola casa editrice che magari vende poco ma ha contenuti di valore!

Un libro leggero ma gradevole e simpatico, per questo Venerdì del Libro.

giovedì 8 gennaio 2015

Regala un libro per Natale 2 - le nostre sensazioni

Anche quest'anno, come lo scorso dicembre, ho partecipato con entusiamo all'iniziativa "Regala un libro per Natale" lanciata da Federica.

Già lo scorso anno il mio biondino, nonostante fosse piccolo, aveva apprezzato molto i libri ricevuti in dono.

Questa volta siamo stati "accoppiati" a Maria Sole ed alla sua bimba ed al piacere di ricevere si è sommato il piacere di scegliere per un'altra bimba e poi di trovare un pacco indirizzato solo a lui, con tanto di simpatico bigliettino di auguri!!
Il mio ricciolino non ha resistito e ha voluto scartare il pacchettino nel primo momento di tranquillità, senza aspettare il Natale.




E secondo me è andata bene così, perchè ha potuto apprezzare il dono con calma, senza essere distratto dalla frenesia della mattina di Natale e da tanti giochi.

I libri ricevuti, di Bruno Munari, sono piaciuti molto sia a lui che a noi genitori (a parte il suo passare da un tempo verbale all'altro, che non ci spieghiamo e ci ha un pò infastidito).

Il nano li ha sfogliati e scoperti, facendosi leggere le storie più volte.




"Buona notte a tutti" è molto bello per via delle rime e delle illustrazioni, che secondo me svelano il lato artistico dell'autore.
Tuttavia "Cappuccetto verde", con il suo mitico lupo, è quello che ha colpito di più il mio bimbo!




Ora non ci resta che cdercare cappuccetto giallo e cappuccetto blu!!

Grazie a Maria Sole, de "La banda dei piccoli lettori"  ed alla sua bimba, che ci hanno regalato queste emozioni!
E grazie a Federica per l'iniziativa!

L'unica che non ringrazio proprio è Poste Italiane: 9 euro (tariffa dal 5.12.2014) per mandare un libro, dall'Italia all'Italia, è veramente un furto legalizzato, soprattutto perchè non si hanno neppure certezze sulle tempistiche di consegna e sull'effettiva ricezione.
Con quella cifra avrei potuto comprare un libro in più e la cosa non mi va giù, anche considerando che la tariffa è quasi duplicata rispetto allo scorso anno, nonostante il momento di crisi economica.
Per questo, con mio sommo rammarico ma per necessità di protesta, ho deciso che il prossimo anno cercherò canali di spedizione diversi.



mercoledì 7 gennaio 2015

La risposta di Rhémy de Noel, Babbo Natale di Courmayeur

Quest'anno, per la prima volta, il mio biondino ha scritto la letterina a Babbo Natale.
O meglio, lui ha dettato ed io ho scritto, in duplice copia.

Infatti, per essere sicuri che Babbo Natale la ricevesse, l'abbiamo imbucata due volte, l'una indirizzandola al Polo Nord e l'altra a Courmayeur, in  Valle d'Aosta, dove vive  un aiutante di Babbo Natale molto speciale, Rhémy de Noël.


Ebbene.
Poste Italiane ci ha deluso anche questa volta; Rhémy de Noel, invece, ha risposto al nano con una lettera arrivata proprio appena prima di Natale, in cui gli ha raccontato la vita con i suoi folletti, lo ha lodato per i desideri espressi e gli ha raccomandato di continuare a comportarsi bene.
 Insomma, ha dato prova di aver letto con attenzione la sua letterina e di averla apprezzata.

Non vi dico la felicità e l'orgoglio del nano (e la mia emozione, nel vederlo)!!!
Non voleva neppure che mostrassi la letterina a nonni e papà, la voleva conservare solo per lui.



Insomma, il Babbo Natale "alpinist", come lo ha soprannominato il mio biondino per via di picozza, corda e zaino, ci ha proprio conquistati ed il prossimo anno non mancheremo di scrivergli di nuovo e magari, perchè no, di andarlo a trovare a casa sua, tra le sue montagne che sono anche le nostre! 

lunedì 5 gennaio 2015

La prima neve di questo inverno

La prima neve di questo inverno ci ha visto correre in montagna, per rotolarsi nella soffice coltre bianca, per godere del sole e del contatto con quei fiocchi bagnati, freddi e candidi, che pure sanno regalare tanto calore, allegria e divertimento.






La prima neve di questo inverno ha visto il mio biondino inforcare per la prima volta degli sci veri, da grande, ovviamente da fondo, visto che è ancora molto piccolo.

E ha permesso anche noi di fare la nostra prima sciata.

La prima neve di questo inverno in basso è durata poco, troppo poco, ma ha comunque regalato magia ai nostri cuori ....ed al giardino.


 Ora?
Aspettiamo fiduciosi la prima neve del 2015, perchè la voglia è tanta, tantissima !!!

sabato 3 gennaio 2015

E Natale fu.E Capodanno fu.

E' anche questo Natale è trascorso.

Come ho già scritto, abbiamo girato di casa in casa, trovando atmosfere diverse ma sempre calde, accoglienti, affettuose.
Abbiamo mangiato decisamente troppo (e chi crede che al Nord i pranzi tradizionali siano piu' sobri, non ha mai assistito al cenone di casa mia nè tanto meno ai pranzi e le cene (rigorosamente al plurale) di una numerosa famiglia valdostana.
Tipo che siamo stati a tavola non meno di due ore per pasto, con punte di quattro ore, dagli undici ai 34 commensali.
Tipo che abbiamo bevuto vino, caffè e "pussa caffè", aperitivi, grappini, genepy ecc. senza ritegno e vergogna.
Tipo che il nano ha scartato regali fino a dire basta e chiedere se poteva dormire un po', prima di continuare.







E poi per tutto dicembre abbiamo organizzato cene per gli amici (e non abbiamo ancora finito), cucinato tanto, riso ancora di piu' e sentito che, se è vero che l'anno appena trascorso ha portato via per sempre troppe persone care, non siamo comunque soli.
Coltivare le amicizie costa fatica, è vero, ma ne vale sicuramente la pena, quando sono amici veri.











 La grande assente del nostro Natale è stata la neve.
Troppo poca, anche se il 27 una forte nevicata ci ha regalato la voglia di giocare a palle di neve e ci ha permesso di mettere al nano sci da fondo veri per la prima volta nella sua vita.


 Comunque l'inverno è ancora lungo.

In compenso, io e l'Alpmarito siamo riusciti a correre un po' insieme ed è stato bello.
Il 31 ho anche realizzato che, negli ultimi 4 mesi dell'anno, ho macinato piu' di 350 km di corsa.
In pratica, la distanza che separa casa mia da Padova. Roba che con i chilometri percorsi  dall'inizio  del 2014 ad oggi sarei potuta andare a trovare i miei cugini friulani a Trieste, e forse pure tornare, di corsa.
Con le stesse scarpe, per giunta.
Pazzesco cosa il nostro corpo sia in grado di fare!
La circostanza che al Tor des geants, l'ultra trail della Valle d'Aosta, ne facciamo 330 in circa 70 ore, è solo un dettaglio. Anche che li' ci siano pure 24.000 mt di dislivello positivo, anche.




A Capodanno, a tavola, da amici, eravamo in 11: 7 adulti e 6 bambini, 8 maschi e 4 femmine.
Fa 12, lo so, ma ho usato il termine maschio e femmina perchè c'era anche un cane, pure decisamente ingombrante.
Indovinate dove erano gli 8 maschi, cane compreso, finita la cena, in attesa del brindisi (mentre noi donne riordinavamo)?
Tutti stretti su un unico divano, i piccoli a giocare, i grandi a dormicchiare.
Giuro.
In pratica, da quando c'è il nano e anche per i nostri amici ci sono i figli, è cambiato molto, anche il nostro modo di festeggiare.
Certe cose, pero', non cambiano mai!!!


p.s. No, non mi riferivo alla birra, anche se pure quella non è venuta a mancare, come il vino ed il buon cibo!