giovedì 18 dicembre 2014

Marionette/pupazzetti per le dita di carta: Babbo Natale e non solo!



Da ragazzina c'è stato un periodo in cui mi sono appassionata dell'antica arte dell'origami, facendo incetta di libri sull'argomento e fogli colorati.
Qualche tempo fa, mentre cercavo idee per far passare una domenica pomeriggio in casa al nano, mi è capitato sotto gli occhi questo libro.


E mi sono dedicata a confezionare questi due pupazzetti per le dita, utilizzando ritagli di carta da pacchi natalizia avanzata.

Ecco il procedimento!
Innanzi tutto, scegliete una carta colorata e fine, con un lato bianco, e ritagliate due quadrati, uno di 9 cm per lato (che sarà il corpo del pupazzetto) e uno di 6 cm per lato (che diventerà la testa).
Ovviamente, se volete creare Babbo Natale, il rosso è d'obbligo!

Poi, partendo dal quadrato più grande, ossia il corpo, seguite le istruzioni del libro per piegare la carta,
Prima fila in alto, figure 1 e 2


 3 , 4 e 5
più nel dettaglio...

 Esempio di alcuni dei passaggi fatti da me:

Il libro non lo dice ma io vi consiglio di mettere una goccia di colla per chiudere bene il retro, altrimenti facendolo maneggiare ai bimbi è facilissimo che si apra subito.
Ecco fatto il corpo, qui visto da dietro.
Ora passate alla testa.
Seguite le istruzioni della seconda fila di figure del libro:


 Meno nel dettaglio:


Ed ecco alcuni miei  passaggi, come esempio.


Ora l'ultima fila di figure:

Con i miei passaggi

 Anche in questo caso, consiglio un goccio di colla per fermare i due lembi incrociati ed incastrati.
Il davanti della testa si presenta così:
Disegnate il viso!
E, se volete, decorate il cappello.

Ora ponete la testa sopra il corpo e, per lo stesso motivo di cui sopra, fermatela con un pò di colla.


Potete aggiungere batuffoli di cotone sulla barba o palline colorate sul retro, a simboleggiare un sacco con i doni o quello che volete, come suggerisce il libro.
Ed ecco il risultato!
E un altro esemplare.






















Più ne fate, più personaggi avrete per giocare!!!
In relatà è veramente semplice e veloce, anzi, è più difficile a scriversi e spiegarsi che a farsi, provare per credere!

Vi piacciono?

mercoledì 17 dicembre 2014

Come essere al mare...be', quasi! Haloterapia nella stanza del sale!

Nella cittadina vicina hanno aperto da un paio di anni un "Castello di sale", un'attività già presente in altre città (come Torino e Milano) di haloterapia in una stanza tutta ricoperta di sale, in cui rimanere a giocare o riposare, leggere o chiacchierare, mentre si respira e si liberano le vie respiratorie.
Visto il naso perennemente gocciolante del biondino di casa e le mie allergie respiratorie, abbiamo provato.
Nel caso della mia cittadina, si tratta di una sala ben allestita, con sale alle pareti e per terra, dove forma una sorta di strato di sabbia su cui giocare con palette, secchielli e camioncini messi a disposizione dalla proprietà, oppure vedere un video rilassante o un cartone o leggere un libro sulle poltrone e le sedie a sdraio.
In più, c'è la cromoterapia.




Sull'opuscolo, spiegano che il sale marino puro ha proprietà mucolitiche, antinfiammatorie e antibatteriche ed è adatto a tutti.
Pare che una seduta valga come tre/ quattro giorni al mare.
Purtroppo non ho le competenze mediche per smentire e confermare (ne' quelle biologiche/ chimiche per capire se è possibile che sia sale marino senza iodio, come sostiene la titolare): se qualcuno, che ne sa più di me, mi legge, sappia che può scrivere il suo parere nei commenti!

In ogni caso, la pediatra, interpellata prima di andarci  mi ha rassicurato dicendo che, anche fosse inutile, certamente non farebbe male!








La prima volta ci siamo stati con delle amiche mamme e le loro bimbe ed i piccoli si sono divertiti tanto, mentre noi abbiamo potuto chiacchierare relativamente tranquille.
Al ricciolino e' piaciuto ed il raffreddore e' passato il giorno dopo, anche se non so se per quello o perché era già in via di guarigione!
Così, con la spinta del nonno, siamo tornati per altre tre "sedute", della durata di 45 minuti l'una.

Unico difetto: il costo, a mio parere spropositato ed eccessivo, ancor di più in questo momento di crisi (Ma si sa, c'è chi non la patisce mai) e in una piccola città di provincia.
In quello in cui siamo andati noi: da un minimo di Euro 95 per cinque sedute 1 adulto e un bambino 0-10, singoli da 25 Euro per adulto, gratis bambini fino a 10 anni (max due per adulto) e 10 euro per bambini 10-16!
Certo, se sostituisce mare e aerosol ben venga, anche perché non c'è la fastidiosissima sabbia però...volete mettere un fine settimana al mare vero?!?




Tutte e tre le volte, il giorno dopo il ricciolino ha visto intensificarsi il suo raffreddore, per poi sparire per qualche giorno.
A lungo termine, però, non so se serva, anche perché non faceva ancora freddo come in questi giorni.
Abbiamo ancora due ingressi, comunque: vi farò sapere!

E voi, ci siete già state? Ne sapete qualche cosa?

martedì 16 dicembre 2014

Un pò di atmosfera natalizia

Dopo il nano, che ne è uscito in 36 ore, e' toccato a me ammalarmi.
Ovviamente in una delle settimane più impegnative dell'anno.
Alle sette di ieri sera ero dal medico per farmi prescrivere gli antibiotici, che tanto ormai lo so che "mal di gola", per me, fa  rima con "tonsillite" e senza antibiotici non guarisco.

Comunque.
Siccome il Natale è magico, non ci siamo lasciati abbattere e giorno per giorno abbiamo riempito la casa di segnali di festa.
L'Alpmarito, che proprio non ama gli alberi traboccanti di palline e luci (e si lamenta di continuo degli aghi, anche se sintetici), ha opposto resistenza.
Tuttavia, insieme io ed il nano sappiamo essere molto persuasivi ed alla fine abbiamo vinto!

Ecco allora l'immancabile albero, che quest'anno ha addobbato il nano e che ha richiesto l'intervento dell'Alpmarito (che in questo caso ha avuto ben ragione di lamentarsi), perché il supporto si è rotto e ha dovuto crearne uno con ferro e saldatrice.
È un po' storto, eh, ma fatto con amore!
E poi: tutti questi attrezzi da bricolage, era ora di usarli, o no?!


Il piccolo presepe equo e solidale, che viene dal Perù, lo stesso ogni anno, perché ci piace tanto!
 (A casa nostra il Bambin Gesù è già nato, come al solito!!!)

I pupazzetti per le dite in tema Natale, realizzati con l'aiuto del nano (se vi piacciono e volete sapere come si fanno, sarò lieta di spiegarvelo!)


 E tanti, tantissimi carillon, perché io ne vado pazza e quest'anno anche il ricciolino di casa ne è stato entusiasta!



Un cuscino per sognare la neve...
che purtroppo quest'anno si sta facendo attendere.

I biscottini, a cui ci siamo dedicati domenica con gli amici e che hanno allegramente formato il mio biondino e la sua amichetta del cuore, in un tripudio di farina!

I soliti stikers, cui però non sappiamo rinunciare, alle finestre e...

 Quest'anno anche le luci esterne, dei bei ghiacciolini!!!

Caro Babbo Natale, seppur un po' riluttanti e non tanto dell'umore giusto, saremo pronti comunque ad accoglierti, come sempre!



Soprattutto, però, abbiamo visitato il nostro primo piccolo mercatino di Natale (piccolo, piccolo però) e avuto intorno tanti amici, negli ultimi due fine settimana, anche i nostri "expat" in Scozia!
E' questo stare in compagnia è stato ancor più magico!!! 

Anche in casa vostra c'è chi non ha voglia di luci, palline e festoni?!? 
Se sì, chi ha prevalso quest'anno?




venerdì 12 dicembre 2014

Due storie dolcissime

Sono sempre più convinta che la Nord - Sud edizioni sia una garanzia in tema di qualità dei libri per bambini, se non fosse che non rispondono alle mail dei clienti (neanche a quelle di una madre disperata) che chiedono informazioni. Il che fa perdere punti, non c'è dubbio.

Comunque questa storia e' dolcissima, come le illustrazioni. Sa di valori, solidarietà, calore e famiglia.
Sa del vero senso del Natale ed infatti, è una storia che insegna l'importanza della generosità e la vera essenza delle feste.
Il nano ne è rimasto incantato e la leggiamo due volte per sera! 

Una bella idea regalo per Natale o la storia giusta per attendere l'arrivo del 25 Dicembre!
***
Ancora della Nord Sud, questo libro illustrato dalla stessa bravissima illustratrice di "Voglio le coccole!"

Due pulcini vanno al parco con la mamma ma inizialmente sono troppo timorosi per tentare qualunque gioco.
Finché un castoro ed altro cuccioli non li aiutano a superare le loro paure, facendo loro scoprire la magia di una discesa sullo scivolo!!!

Due consigli per bambini in questo Venerdì del libro

giovedì 11 dicembre 2014

La professione da quando sono mamma: intervista su Mamma Al Cubo!

Mamma al cubo ha lanciato una bella iniziativa: Mamma, al lavoro!
Per parlare di noi mamme e lavoratrici (fuori e dentro le mura domestiche), di come è cambiato il nostro lavoro da quando siamo mamme, delle nostre necessità, lamentele, difficoltà e...dei nostri trucchi per sopravvivere!!!

Leggete l'intervista che mi ha fatto Mamma al cubo!






martedì 9 dicembre 2014

Scuola materna: i primi tre mesi, tra alti e bassi

Ormai sono tre mesi che il mio biondino frequenta la scuola dell'infanzia (che per e resta "materna").
La mattina e' ancora una lotta farlo alzare, mangiare colazione, vestire ed uscire di casa.
Mentre nei giorni di "vacanza", che per lui sono tutti i sabati e domenica, salta giù dal letto alle sette e si veste da solo senza che glielo si dica neppure, in settimana e' un susseguirsi di minacce, ricatti e urla disperate (sia mie che sue, eh!)
Almeno, però, non piange più al momento del distacco, limitandosi a ripetuti baci ed abbracci ed a salutarmi con la manina dalla finestra, gesto che mi stringe il cuore di affetto e senso di colpa ogni giorno feriale.

La didattica sembra prevedere tante ore dedicate al disegno ed alle attività di pittura, che personalmente non ho mai amato. L'Alpmarito, cattivello, insinua che così le maestre abbiano meno da fare; io credo che serva per sviluppare manualità, immaginazione e pensiero astratto (insegnanti o pedagogia che leggete, ho ragione io, vero?)
Ogni mese le maestre chiedono ai bimbi di disegnare il loro autoritratto, in modo da vedere come la percezione di se' cambia e si evolve nel tempo...ed è davvero affascinante osservare i disegni appesi alle pareti!
In più, le maestre creano bellissime scenografie e decorazioni per ogni stagione, cambiandole frequentemente, con materiali poveri e riciclati: non so davvero dove trovino tante idee e tanta abilità manuale!
Il momento del pranzo e' in lingua francese e stanno insegnando ai bimbi molti vocaboli.
La pecca è che l'insegnamento non è veramente bilingue e non tutte le insegnanti paiono sapere benissimo il francese. Confesso che noi speravamo in molto di più, visto il bilinguismo storico è ufficiale della Regione.

Il tema scelto per l'anno e' l'alimentazione ed infatti hanno iniziato a settembre con lo studiare  le patate, facendo abilità di manipolazione con pannocchie, farine ecc, cucinando insieme ai bimbi gli gnocchi di patate (raccolte  nell'orto della scuola e piantate in primavera, durante le giornate di inserimento).
I bimbi hanno persino ricevuto la visita di uno spaventapasseri in carne ed ossa che ha inzaccherato di fango la scuola (o almeno, questo è ciò che ha colpito il nano, perché le maestre: "non l'hanno neppure sgridato, mamma!!!"), costruendone poi uno loro con rametti, stracci, scampoli di lana e pannocchie!

La prima gita della vita scolastica del nano e' stata all'area verde del paese limitrofo: al momento di prendere l'autobus il nano era elettrizzato! Io ero emozionata come se stesse partendo per l'America e mi è scappata pure la lacrimi via (ma senza farglielo vedere).
Per capire cosa ha visto e imparato, però, ho dovuto chiedere alle maestre.

Lui, infatti, ci ha detto che c'erano le guardie forestali, hanno raccolto castagne e poi visto "animali morti ma non morbidi di peluche".
In realtà, hanno mostrato loro le piante e le diverse foglie e poi raccontato della vita di alcune specie di uccelli, gufi e aquile, usando animali impagliati!

Della gita ai campi di mais vicino alla scuola, invece, il nano ha raccontato solo di aver visto un uccellino morto tra le pannocchie!!! Vabbè!
C'è stata la raccolta delle castagne ed un pomeriggio di castagnata solo con i nonni (che però al nano non è piaciuta molto per l'assenza di mamma e papà), iniziativa molto carina.


Ed ancora, la gita al mulino ad acqua del paese vicino (ancora in autobus, per la gioia del nano e di tutti i bimbi!!!), con successiva polenta preparata dai bimbi e pranzo al sacco.

Poi sono passati allo studio del latte ed in programma c'è la gita in una vicina fattoria, per cercare la mucca Emilia, che pare si sia persa, e assistere al momento della mungitura.

Insomma: tante attività, compresa la musica e giochi all'aperto ogni volta che non piove!
Unico problema: le maestre insegnano un sacco di canzoncine e disegnano delle bellissime macchinine, in stile Saetta McQueen e il mio biondino ora si aspetta lo stesso da me e dal papà!!!

Note negative? Il fatto che non facciano lavare i denti ai bimbi dopo pranzo, sostenendo che poi si scambierebbero gli spazzolini e non sarebbe igienico.
Gli episodi di "aggressione" di alcuni bimbi più grandi ai piccolini, peraltro normali. Di buono c'è che il nano racconta di altri bimbi grandi che, in questi casi  intervengono a difendere i piccolini.
Scioperi, festività, "recita di Natale": lunedì scorso le maestre hanno scioperato in blocco, avvisandoci, ovviamente di venerdì, solo dietro richieste insistenti.
Il calendario che ci è stato consegnato mostra una quantità impressionante di giorni di chiusura: santo patrono del paese vicino, recupero del santo patrono del paese perché cade a luglio (!!!), vacanze di Natale, vacanze di Pasqua, vacanze di inverno e Carnevale, ponte del 1 maggio, Festa della Repubblica, 1 Novembre, 8 dicembre, Fiera di Sant'Orso...vacanze estive di due mesi e 15 giorni.
Io l'Alpmarito ci siamo fatti un rapido calcolo: nella migliore delle ipotesi, due genitori lavoratori entrambi dipendenti, magari pubblici (perché nel privato mica lasciano sempre fare tutte le ferie previste per legge!), dovrebbero farsi tutti i giorni di ferie e permessi per coprire i "buchi" della scuola, ovviamente alternandosi e non incrociandosi mai!
Ah: guai ad ammalarsi e salvo scioperi ed assemblee sindacali!

Questo mi sembra il metro della civiltà della nostra Italia. È tutto dire.
Ed infine la chicca: ho appreso da un bel cartellone colorato appeso all'ingresso, che la recita di Natale si svolgerà venerdì alle ore....14.00
E seguirà: "merenda gentilmente offerta da Voi genitori".

Ora, capisco che anche le maestre hanno una famiglia e che nessuno paga loro gli straordinari ma...i genitori che lavorano? I bimbi i cui genitori non riescono proprio a venire? Come si sentiranno, anche ammesso che possano partecipare i nonni? Perché mettere in difficoltà famiglie e bambini?
Noi, per esempio, non sappiamo ancora come organizzarci.
Secondo me, non farla proprio sarebbe stato decisamente meglio! Oppure fare uno sforzo e fissarla alle sei e trenta o subito dopo la fine della scuola, alle 17.30.

Infine: la merenda per i bimbi e' già compresa nel costo della mensa.
Non vedo perché dovrei offrirla anche a nonni e genitori. Non è una questione economica ma di principio.
Un conto è coinvolgere in attività didattiche (ben venga), un altro e' costringere i genitori, quasi sempre le mamme, a far salti mortali per non mancare e portare cibi e bevande!!!
Cambierà mai, in meglio, la scuola italiana? Ne dubito, sempre di più.
E' facile lanciare campagne populiste come "La buona scuola": offrire più ore e meno costi, invece, implica scontentare le insegnanti e mettere mano ai conti dello Stato, quindi...nulla di fatto.

sabato 6 dicembre 2014

Scrivete a Babbo Natale o meglio, a Rhémy de Noel...potrebbe rispondervi, magari da Courmayeur!!

Avete già spedito la letterina a Babbo Natale o non sapete qual è l'indirizzo giusto?



Per me, questa è stata una settimana di lunghe code in Posta, con un livello di mal servizio senza uguali e costi alle stelle, assolutamente ingiustificati.
Eppure qualcosa di buono c'è, o almeno, ci spero.

Quest'anno, infatti, per la prima volta da quando c'è il nano, ho portato in Posta la letterina a Babbo Natale, che ho scritto sotto sua " dettatura" e lui ha "firmato" (ovviamente ne ho fatta prima una fotocopia, per inserirla nel mio quaderno di ricordi della sua infanzia!)✉️
In realtà, non pensavo di farla ma poi la pressione di parenti e compagni di scuola si è fatta sentire e devo ammettere che ne è valsa la pena, visto il contenuto tenero e generoso della sua missiva!

Tra i miei ricordi di infanzia, c'è un servizio di recapito a Babbo Natale gestito dalle poste.
Chiedendo, mi hanno detto che esisteva ancora e allora...

Non ho dovuto neppure affrancarla: l'impiegata ha provveduto al ritiro gratuitamente, assicurandomi che Babbo Natale avrebbe provveduto a rispondere!
Speriamo! Per il nano, infatti, sarebbe una bellissima sorpresa!!
Pochi giorni dopo, ho scoperto per caso che in Valle d'Aosta, e precisamente a Courmayeur, esiste un aiutante di Babbo Natale molto speciale, Rhémy de Noël.
La storia di Rhemy, vestito di rosso e con la barba bianca ma dotato di scarponi, corda, picca e zaino, la potete leggere, in sintesi, qui.
Se volete scrivergli, potete indirizzare la lettera a Rhémy de Noel, Babbo Natale di Courmayeur, Viale Monte Bianco, 11013 Courmayeur (AO).✉️
Mi hanno detto che anche lui, generalmente, risponde.
Io aspetto fiduciosa e, ovviamente, vi farò sapere!
Infine, se anche voi partecipate, ricordatevi di spedire il/i libro/i ai vostri corrispondenti di Regala un Libro per Natale, in modo che arrivo in tempo!🎁
E voi, avete spedito i vostri pacchetti e le letterine dei vostri bimbi? Se si', a chi?







venerdì 5 dicembre 2014

Tra riflessioni ambientaliste e letture c.d. "piccanti"

Questo venerdì, come al solito dedicato ai libri ed all'iniziativa di Paola, propongo due romanzi molto diversi tra loro, anche se entrambi scorrevoli e consigliati.

 "Il mondo di Anna" di Jostein Gaarder, ed. Longanesi, pag. 200, Euro 14,90



Un romanzo scritto nel modo che mi pare tipico di Jostein Gaarder, di cui ho amato tantissimo "Il Mondo di Sofia" e, soprattutto,  "L'Enigma del Solitario", un pò meno "La ragazza delle arance": molto irreale, quasi fiabesco e nello stesso tempo vero e riflessivo.

Anna, sedici anni, norvegese, una vervida immaginazione e tanto amore per l'ambiente, la natura tutta e gli animali, si interroga sulle ragioni dei cambiamenti climatici, del comportamento umano e dell'egoismo di intere generazioni, tra cui la nostra.
E cerca risposte, inventa strategie, ammonisce i lettori, aiutato da Jonas, il ragazzo di cui è innamorata e che condivide le sue preoccupazioni.

Un romanzo praticamemte privo di azione ma che invita alla riflessione ed alla introspezione, da leggere se interessati a questi temi (personalmente ritengo che dovremmo essere interessati TUTTI).

Unica nota negativa, a mio parere, è il fatto che Anna, pur affermando di voler salvare l'ambiente e fare qualcosa di concreto, di fatto sembra dipendere totalmente da uno smartphone tanto desiderato e da Internet.
Una contraddizione forse voluta: la tecnologia e l'elettronica SONO una grande fonte di inquinamento, sia nel momento produttivo, sia nella estrazione delle materie prime, sia nell'uso che, infine, nello smaltimento.
Eppure Anna di questo non sembra preoccuparsi, puntando invece il dito sul petrolio delle automobili, degli aerei ecc.

Secondo me, è un pò il punto debole di tutti, che spesso mi porta a scontrarmi con chi si erge ad ecologista e paladino dell'ambiente: pochi sono quelli disposti ad ammettere che anche le loro scelte sono, almeno parzialmente, egoistiche.
Rinunciano a ciò che non interessa loro veramente o non crea troppo disagio, criticando chi non lo fa, però non rinunciano ad altri oggetti o comportamenti che hanno pari o superiore impatto ambientale, perchè si tratta di ciò a cui tengono davvero.
Della serie: mi fanno pena gli animali e non mangio carne, però mi vesto di pelle dalla testa ai piedi; mi sposto in bici in città, così non inquino, però poi vado a sciare con gli impianti di risalita che rilasciano quantità mostruose di CO2; mi scaglio contro chi usa le auto anche per spostamenti brevi e poi tengo 21 gradi in casa tutto l'inverno e d'estate accendo il condizionatore, ecc.

Questa io la chiamo ipocrisia, perchè non c'è nulla di male ad ammettere i propri limiti ed i propri difetti, discuterne e cercare di superarli (perchè questo è sempre l'obiettivo) , molto, invece, a professare bene e razzolare male.

***

" Il club delle cattive ragazze" di Sophie Hart, ed. Feltrinelli, Euro 15,00 pag. 337

  

Estelle, proprietaria di un piccolo bar e madre separata, decide di fondare un gruppo di lettura (con la scusa, poco credibile, di incrementare le entrate, ma poco importa).

Gracie, Rebecca, Sue e Reggie, unico uomo, accolgono l'invito, scoprendo quasi per caso, il mondo della narrativa erotica e dando una svolta inaspettata e romantica alle loro vite.

Niente di sconcio, erotico o piccante, in realtà, ma tanto amore, molta ironia, relazioni di coppia e allegria, in un romanzo leggero davvero piacevole e scorrevole, che prende avvio dal commento di un romanzo erotico di enorme successo che sembra aver sdoganato il genere, conquistando donne di tutte le età ed estrazioni sociali e pure i loro uomini.
Ogni riferimento è puramente casuale, vero?

In fondo si trova anche un elenco di alcune letture erotiche, dal famoso "Cinquanta sfumature di grigio" (appunto!), commentato e ironicamente criticato dal book club, ai classici (Fanny Hill.Memorie di una donna di piacere; Storia di O; il delta di Venere; Chances), anche se, curiosamente, l'autrice non osa suggerire la lettura del Marchese de Sade, che pure cita e commenta nel romanzo....un po' di perbenismo e pudore?!?

Consigliato per una pausa di serenità e romanticismo!

Dopo i libri letti negli ultimi tempi e tra quelli ancora sul mio comodino,, per carità bellissimi ma certo anche difficili da digerire, ne avevo bisogno.



giovedì 4 dicembre 2014

Mamma avvocato in cucina: torta al cioccolato, senza burro.

Le settimane estive passate a lavorare in rifugio mi hanno lasciato molto ed insegnato tanto.
Ad esempio, come fare una buonissima e facile torta al cioccolato, peraltro più leggera delle solite.

La ricetta è della cuoca Patrizia ed il segreto è un vasetto da 125 gr di yogurt.
Non serve solo per il suo contenuto ma anche per misurare tutti gli altri ingredienti.
In questo modo si risparmiano strumenti e si semplifica al massimo, a prova di bimbo!

Torta al cioccolato con lo yogurt


Ingredienti:
1 yogurt da 125 gr (un vasetto). Se decidete di fare la torta al cioccolato, secondo me e' meglio bianco o alla vaniglia, altrimenti potete anche utilizzarne uno alla frutta.
3 uova
2 vasetti di zucchero o fruttosio
1 vasetto scarso (circa 100 gr ma se lo riempite fino all'oro non capita nulla, mi è già successo!) di olio di semi. Io non uso l'arachide per l'allergia.
3 vasetti di farina oppure 2,5 vasetti di farina e 0,5 di fecola (oppure 2 di farina e uno di fecola, ho già provato anche così!)
1 bustina di lievito istantaneo per dolci
1 vasetto di cacao in polvere, meglio se amaro, per non esagerare. Comunque, questo sta a voi!

Sbattere il rosso delle uova con lo zucchero, usando la frusta a mano o il frustino elettrico (io uso il secondo): ho imparato che per sbattere bene e' utile una pentola quasi cilindrica in acciaio inox, che pare che in gergo tecnico si chiami "la bastardina".
Per intenderci, quella che vedete messa davanti nelle macchine impastatrici.
Costa un botto ma, essendo fredda e alta, funziona bene.
In alternativa, io uso la pentola di acciaio della pasta, che tanto avrete e funziona comunque (almeno secondo me, l'Alpmarito e' di diverso avviso).
Poi aggiungete l'olio, lo yogurt, la farina.
Mescolare il tutto finché non si amalgama un po'.
Questa è la parte che io faccio fare al nano.
Ora aggiungete il vasetto di cacao in polvere, mescolate nuovamente e aggiungete la bustina di lievito.
Lasciate il bimbo (o il marito) a mescolare.
In un'altra terrina, possibilmente anche essa in acciaio o in vetro, comunque fredda, montate il bianco delle uova a neve con il frullino, a mano o elettrico, eventualmente con un pizzico di sale (dicono aiuti, ma io ne faccio anche a meno).
Aggiungete il bianco montato al composto, poco per volta e amalgamando con movimenti dal basso verso l'alto, non circolari. (Questo era l'ordine della cuoca, pare per non "fare sgonfiare il bianco")
Imburrate e infarinate la tortiera e versatevi tutto il composto.
Infornate a 165 gradi per circa 45-60 minuti.

Eventualmente guarnite con zucchero a velo o bastoncini di zucchero colorato.

Ecco il risultato!
  In versione cacao amaro...


 ed in versione cacao al latte e cannella, appena sfornata.



Si conserva fuori dal frigo, rimanendo abbastanza morbida, anche due e tre giorni.

Il gusto e la consistenza è quella dei muffins al cioccolato (volendo potete anche mettere pezzi di cacao per fare le goccie), però meno burrosi e dunque più leggeri...il nano ne va pazzo!