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venerdì 17 febbraio 2017

Le letture del ricciolino biondo: "La magia del mio nome"

La scelta del nome per il proprio figlio/a è uno dei momenti più importanti della gravidanza, a mio parere.

E' motivo di confronto, è la spinta a sognare e immaginare nostro figlio e il suo futuro, è la realizzazione di un desiderio che magari coltiviamo sin dall'infanzia (io immaginavo di avere una bambina e chiamarla Camilla), è un dono, un augurio, ma anche una responsabilità nei suoi confronti.

Noi per il ricciolino abbiamo scelto con attenzione un nome molto particolare, antico (anzi due, seppur contino come uno).

"Dare un nome" ad un figlio è infatti il primo gesto di riconoscimento che gli offriamo, un gesto di amore.

Così, quando ho avuto l'occasione di compiere un altro gesto di amore per il ricciolino, legato al suo nome, l'ho colta al volo.
Soprattutto perchè si tratta di un libro e chi mi legge sa quanto io adori i libri, per adulti e per bambini!
 Sto parlando di:  

"La magia del mio nome" della  The Story Tailors, 

prezzo base € 26,90, pagine 66  (dipende dalla lunghezza del nome,
con un minimo garantito di 38 pagine)


L'azienda produttrice è una startup di Barcellona il cui obiettivo dichiarato è "far diventare realtà i sogni dei bambini", attraverso una fiaba personalizzata che guidi il piccolo protagonista alla scoperta del significato di ogni lettera del suo nome, qualunque esso sia.

Confesso che, leggendo la pubblicità, ho temuto si trattasse di una storia troppo forzata o poco appassionante per i bambini.
Invece, quando il libro è arrivato a casa nostra e abbiamo potuto sfogliarlo, ho visto l'emozione dipingersi sul viso del ricciolino, eccitato ed entusiasta di leggere una storia davvero dedicata a lui ed al suo nome unico.




Leggendolo, si è immediatamente accorto che il bimbo protagonista aveva i capelli biondi e gli occhi marroni come lui (seppur privo di ricciolini) e ha controllato con cura che il suo nome fosse scritto correttamente, cercando tutte le lettere, che ormai riconosce.



Ci siamo immersi nel racconto, un viaggio attraverso una foresta incantata che, tra scenari ambientali diversi e incontro con animali e altri personaggi di ogni latitudine, conduce alla scoperta di singole caratteristiche associate ad ogni lettera del nome, fino al rientro a casa del piccolo protagonista, più consapevole e soddisfatto della propria unicità.




Le illustrazioni sono coloratissime e vivaci (dunque accattivanti anche per i più piccoli), il passaggio da un'avventura all'altra è un pò slegato per i miei gusti ma il ricciolino non ha mostrato di accorgersene, forse perchè la straordinaria capacità di sognare dei bambini fa sì che per loro sia assolutamente naturale passare camminando dal polo nord alla savana africana.
Le caratteristiche caratteriali associate alle lettere non sono scontante ("adorabile", "nobile", "dotato di sense of humor") e questo a me è piaciuto molto, oltre ad essere lo spunto per ampliare il vocabolario del ricciolino) e, fatto per me importante, ho potuto inserire l'intero nome composto del ricciolino, compreso di accento scritto correttamente!
Certo, la storia così è risultata lunghetta per la lettura della buonanotte (66 pagine) però noi la affrontiamo comunque tutta d'un fiato!


Ero tentata di scegliere la lingua francese (la storia è disponibile in italiano, inglese, tedesco, francese, olandese, spagnolo e catalano) però poi ho pensato che essendo un mio dono al ricciolino e volendo leggergliela io, fosse meglio l'italiano.
Se e quando ci sarà un fratellino o una sorellina, però, proverò con il francese. 

Il libro è pensato per bambini fino agli otto anni ed io pensavo che il ricciolino, non sapendo ancora leggere, non riuscisse ad apprezzarla pienamente.
Invece, poichè il nome del bambino/a, sia all'inizio che alla fine della storia e così pure ciascuna lettera via via "scoperta" sono in stampatello maiuscolo, il ricciolino non ha avuto difficoltà.


Il libro, stampato con inchiostro ecologico in carta spessa, in formato A4 orizzontale, è abbastanza resistente, pur non essendo un cartonato e si può scegliere tra copertina rigida o morbida.

La chicca?
La possibilità di inserire una dedica personalizzata in prima pagina.
Il che è utile per renderlo un regalo speciale, sia per nostro figlio, come nel mio caso (il ricciolino si è commosso quando ha capito che la dedica erano parole mie per lui), sia come dono di battesimo o per la nascita di un bimbo speciale o qualche altra ricorrenza.
Sicuramente, infatti, è originale ed, essendo un libro per bambini, si va sul sicuro!

Crearlo è davvero facile e veloce.
Basta andare su questo sito, scrivere il nome del vostro bimbo o della vostra bimba, scegliere il protagonista, tra l'altro personalizzando non solo il sesso (bambino o bambina) ma anche il colore dei capelli e della carnagione (capelli biondi, castani o neri, carnagione chiara o scura - mancano il colore degli occhi e i capelli rossi - speriamo che li inseriscano) e cliccare su "crea".
Si potrà quindi sfogliare l'anteprima della storia, controllando che sia di nostro piacimento, prima di acquistare.
Nel mio caso, tra l'ordine e la consegna sono trascorsi davvero pochi giorni (per la precisione sette, compresi sabato e domenica) ed al libro era allegato un buono sconto per il prossimo ordine.
Se siete curiosi, qui trovate un breve video di presentazione.


E' dunque questo il mio consiglio di lettura per il venerdì del libro di questa settimana.

p.s. Questo è un post sponsorizzato (sotto forma di ricezione di codice sconto per l'acquisto di un libro).

mercoledì 20 febbraio 2013

Un nome antico




Il nome del mio nano viene da lontano.
E’ un nome antico, greco, presente nella mitologia (anche se identifica un personaggio dalla sorte nefasta, ma comunque di nobile stirpe).
Volevamo un nome privo di significati religioso, quindi non cristiano, non ebraico, non islamico.
Un nome che si portasse dietro il sapore di una antica civiltà, di una lingua che ho studiato con passione al liceo, non il pesante fardello di secoli di soprusi e oppressioni in nome di un qualche dio.
Volevamo un nome che non fosse troppo comune, che fosse ancora capace di distinguere ed identificare, un nome che non avessero altri dieci bambini nella stessa scuola o nello stesso parco giochi.
Volevamo un nome “di famiglia”, ma non di cugini o parenti con lo stesso cognome, per non ingenerare confusione.
Volevamo un nome che suonasse bene con il cognome, che non fosse troppo lungo, per ridurre il rischio di diminutivi (che né io né l’Alpmarito amiamo), né troppo corto, perché il nome è pur sempre importante.
Volevamo un nome che si ricordasse ma allo stesso tempo non fosse troppo strano o astruso da risultare “vecchio” o ridicolo.
Volevamo un nome dal significato augurale, non banale.

Ne abbiamo trovati due.
Uno è greco antico, dal significato di “comandante di popoli, re”, privo di santi e/o martiri (o almeno, mia suocera ha tentato in tutti i modi di cercarne uno e non ci è riuscita quindi..).
Era il nome di mio nonno, il mio amato nonno, ma anche di un grande sportivo di altri tempi.
L’altro, in teoria scartato all’ultimo, è di origine bretone, significa “forte/coraggioso”, è discretamente diffuso e in altri paesi francofoni, poco in Italia ma abbastanza dove viviamo noi ed è anche il nome di un forte alpinista dei nostri tempi.
Il santo c’è, la suocera l’ha scovato, ma giuro che non ne avevamo idea.

Avevo sempre pensato che avrei dato a mio figlio un nome solo, per evitargli inutili complicazioni, e che fosse assurdo il nome di nonni, bisnonni o altri parenti non viventi.
Eppure, ho cambiato idea con naturalezza, anche perché il secondo nome, che l’Alpmarito a suo insindacabile giudizio riteneva “normale” e “comune”, glielo ha aggiunto in ospedale, al momento delle dimissioni,spinto dai colleghi, stupiti del nome “originale” da noi scelto.
E niente, non avevo la forza (e neppure la voglia, a dire il vero, perché in fondo era la nostra “seconda scelta”) di oppormi.

Così ora il nano ha due nomi, che in realtà conterebbero come uno, visto che non c’è la virgola a separarli e che sono entrambi nel codice fiscale, però tutti continuano a usare solo il primo e mi guardano male ogni volta che lo presento con entrambi (Tutti tranne mia suocera, che usa qualunque nomignolo o vezzeggiativo pur di evitare quel nome che evidentemente non le piace e che il secondo non lo prende neppure in considerazione. Ma questo è un altro discorso.)

Chissà perché Jean Luc o Maria Rosa o Pierangelo o Gianluigi vengono mantenuto integri e altri nomi vengono spezzati senza pietà…

Abbiamo incontrato resistenze quando annunciavamo al mondo il nome prescelto, incrociamo ancora occhiate perplesse e richieste di chiarimenti e/o ripetizioni ogni volta che lo presentiamo a qualcuno, eppure ogni giorno che passa sono più convinta della scelta, perché gli abbiamo regalato due nomi che sono un biglietto da visita, forti e decisi, e lui è perfetto per loro e chi ci/lo conosce, conferma.

Questo post partecipa a Blog Tank di Donna Moderna, tema del mese: "Il primo dono che fai a tuo figlio è il nome."