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martedì 30 novembre 2021

Le letture dei gemelli: "Il giardiniere dei sogni"

 "Il giardiniere dei sogni" 

di Claudio Gobbetti e Diyana Nikolova

ed. Sassi, 2018


Eccomi qui, a consigliare un altro albo illustrato.

Siamo stati particolarmente fortunati, i bambini ed io, in questo periodo, visto che abbiamo avuto modo di trovarne di bellissimi, come i due di cui ho scritto qualche giorno e come questo.

Questo libro racconta una storia ricca di magia.

La storia di un giardiniere molto particolare, un omino talmente vecchio da non ricordare più i suoi anni, che abitava in una terra fuori dal mondo e che un giorno, dopo aver scritto con la sua macchina da scrivere (di quelle di una volta, non un pc...): "C'era una volta.."

decide di piantare la sua storia, innaffiandola con cura.



Ed essa cresce, diventando un albero grande e robusto, con fogli scritti fitti fitti al posto delle foglie, che prendevano vita come esseri viventi.

Il giardiniere, infine, decide di cogliere le foglie, confezionare le pagine tra loro in libri rilegati a mano, per poi lasciarli volare via, verso il loro destino.



Ed è così che un bambino, "per caso, come succede con i colpi di fortuna", ne coglie uno e se ne fa catturare al punto di leggere sino all'ora di andare a dormire,  cosicché la storia, "cominciata tra le pagine di un libro, continuò nel sogno" accompagnando il bambino nei  regni fatati della fantasia.

Un albo delicato, che spiega la passione per i libri ed il loro prezioso, immenso potere.

Buona lettura e meravigliosi sogni a tutti!







venerdì 19 novembre 2021

Le letture dei gemelli: "L'autunno della Piccola Oca"

 "L'autunno della Piccola Oca"

di Elli Woollard & Briony May Smith

ed.  Emme Edizioni, 2020, Euro 13,90



Un albo che ben si adatta alla stagione autunnale in corso, sia per le bellissime illustrazioni dai colori caldi, in tutte le tonalità del giallo, arancio e rosso ma anche dell'azzurro e del verde carico, sia per la storia che narra.

Una giovane oca, dopo aver giocato felice per tutta l'estate insieme agli altri animali del bosco, inizia a sentire il cambiamento del clima e della natura e viene preso da una malinconia che non sa spiegarsi.

Si guarda intorno e osserva gli amici animali che si preparano alla nuova stagione, i castori costruendo un nido di tronchi, gli orsi preparando la grotta per il letargo, gli scoiattoli facendo scorta di ghiande per l'inverno.

Piccola Oca prova ad imitarli ma senza successo perché percepisce che non sono gesti per lei naturali e che quel bosco non è più la casa giusta per lei.

Poi, però, sente il richiamo dello stormo e comprende che tutti abbiamo un luogo adatto a noi, un nostro posto nel mondo, basta cercarlo, magari seguendo il nostro istinto naturale.

E così fa Piccola Oca, salutando i suo amici fino alla prossima primavera e spiccando il volo.

Una storia semplice e dolce, ulteriormente abbellita dalla narrazione in rima, che trasmette in modo intuitivo il suo importante messaggio ai bambini.

Ecco il mio consiglio di lettura per bambini (dai 4 anni) per questo venerdì dedicato ai libri!




martedì 16 novembre 2021

Le letture dei gemelli: "Una cioccolata per Orso"


  "Una cioccolata per Orso" di Jee - Yeon Park

ed. Jaca Book, 2020, Euro 14,00



Questo albo illustrato, preso in prestito in biblioteca, è diventato in breve tempo il libro preferito della Principessa di casa che se lo sfoglia tutti i giorni e ormai sa ripetere la storia, pagina per pagina e quasi parola per parola, come se davvero lo stesse leggendo da sola.

Sapeste che tenerezza che mi fa!

Il protagonista è Orso, per l'appunto un orso, molto goloso e molto coccoloso.

Orso abbraccia tutto e tutti, sempre. E si beve in continuazione grandi tazze di cioccolata calda, preparata con la sua cioccolata in polvere preferita.

Peccato che un giorno la polvere di cacao finisca e Orso debba uscire ad acquistarla.


Strada facendo, incontra una volpe piangente, un maiale brontolone e tre coniglietti dispettosi e abbraccia tutti, fino a riportare loro il sorriso.

Purtroppo però, quando giunge alla cioccolateria, la trova chiusa.

Torna a casa tristissimo e, mentre se ne sta davanti al fuoco sulla sua poltrona, mogio mogio, ecco che...

anche a lui viene riportato il sorriso!


Perché la gentilezza  e l'attenzione per gli altri alla lunga producono sempre i loro frutti, in questo caso, molto golosi!

Una storia delicata, semplice ma efficace nel trasmettere un messaggio importante ed un protagonista adorabile.

Un libro illustrato perfetto per le lunghe giornate fredde!


venerdì 29 ottobre 2021

Le letture di Mamma Avvocato: "Tre" di Valérie Perrin

 Ho terminato ieri sera di leggere questo romanzo,

"TRE" di Valérie Perrin

ed. e/o, giugno 2021, pag. 616


Mi è piaciuto così tanto che mi è tornata voglia di scrivere sul blog, trascurando per una volta tutti gli altri impegni.

Lo stile dell'autrice francese Valérie Perrin, in questo romanzo, è accattivante e coinvolgente come nei due precedenti, "Cambiare l'acqua ai fiori" (di cui ho scritto qui) e "Il quaderno dell'amore perduto" (qui la mia recensione), che già mi avevano conquistato e fatto attendere con trepidazione un nuovo scritto.

Se è possibile, però, questo terzo romanzo l'ho apprezzato ancora di più dei precedenti, semplicemente perché meno triste.

Fino alla fine del libro rimane viva la suspense, perché rimangono fatti da svelare, accadimenti da scoprire che legano la narrazione e un mistero, in questo caso sull'identità della stessa voce narrante.

Il lettore è così trascinato nel proseguire il racconto, che cattura.

E' una storia di crescita, di formazione di tre ragazzi, Adrien, Nina ed Étienne, dal primo giorno della quinta elementare, quando si conoscono, all'età adulta, attraverso l'infanzia, l'adolescenza, i primi amori, lo studio, le scelte professionali, il matrimonio e gli altri avvenimenti che scandiscono la vita di tutti noi.

E' una storia di vite che si intrecciano, che percorrono un lungo cammino insieme, che si separano per poi ritrovarsi.

E' la storia di una amicizia a tre, forte, potente, duratura, profonda.

E' la storia di tre famiglie molto diverse dello stesso paesino, La Comelle, un comune francese della Borgogna, dal 1993 circa al 2018.

E' la storia di madri, padri e nonni, di follie, ossessioni, sentimenti, errori e gesti di generosità ed amore.

E' una storia che porta a riflettere sulla costruzione dell'identità di ciascuno di noi, sull'influenza delle nostre scelte su chi ci circonda e su quelle delle persone che ci circondano su di noi.

Più di tutto, però, è la storia di una amicizia tra bambini, di quelle che qualcuno ha avuto la fortuna di vivere, che molti hanno desiderati ed alcuni, forse, rimpiangono di aver avuto.

Una storia che ci ricorda che non è mai troppo tardi per riallacciare fili di legami tranciati da dissapori o sgretolati dal tempo, perché se il legame era basato su un sentimento di amicizia o amore, in fondo non finirà mai e resterà comunque dentro di noi, volenti o nolenti. E allora tanto vale viverlo.

Insomma, io ne consiglio caldamente la lettura, per questo appuntamento del venerdì con i libri.




 


venerdì 14 maggio 2021

Le letture dei gemelli: "Un piccolo passo" e "Raccontami qualcosa di bello prima di fare la nanna"

 


"Un piccolo passo"  scritto ed illustrato da Simon James



e "Raccontami qualcosa di bello prima di fare la nanna" di Joyce Dunbar e Debi Gliori


Questi due albi illustrati per bambini (dai 3 anni) mi sono stati consigliati dalla maestra della scuola dell'infanzia di Orsetto e Principessa ed è stato un consiglio molto azzeccato: sono bellissimi!

Entrambi hanno come protagonisti il rapporto tra fratelli o fratello/sorella, l'affetto profondo e  la dolcezza ed entrambi contengono un saggio insegnamento.

Nel primo, "Un piccolo passo", tre anatroccoli sono soli nel bosco e devono tornare a casa dalla mamma, che però è lontana.

Il più piccolo è in difficoltà, così il maggiore lo aiuta a proseguire, spiegandogli che il segreto per arrivare ovunque si voglia andare è semplice: procedere "UN PASSO" alla volta, fino alla meta.

E così, passo dopo passo, anche il piccolo anatroccolo arriverà dalla sua mamma e, reso forte dal suo successo, si butterà in acqua per primo senza paura.


Un messaggio forte espresso con un testo semplice, delicato e particolare, che i miei bimbi hanno amato fin dalla prima lettura.


Nel secondo albo, "Raccontami qualcosa di bello prima di fare la nanna", è sera ed è ora di fare la nanna ma la piccola Matilde ha paura del buio e teme di fare un brutto sogno. 


Il fratellone, Tommy, le suggerisce di pensare a qualcosa di bello, assicurandole che in tal modo non farà brutti sogni. Matilde però non ci riesce e chiede aiuto al fratello che l'accompagna per casa, facendole notare la sua bella tutina che l'attende per uscire il giorno dopo, il cibo nella dispensa, che l'attende per la colazione, i suoi giocattoli, che stanno dormendo e sognando tanti nuovi giochi da fare con Matilde quando sarà mattina e perfino la notte, che attende il giorno che è in giro per il mondo.

E il mattino, che aspetta che Matilde dorma per poi risvegliarsi...con queste "cose belle" a rassicurarla, Matilde finalmente si addormenta serena, tra le braccia del suo fratellone.

Una storia dolcissima, che aiuta a capire come il buio e la notte siano una condizione transitoria e necessaria per far spazio alla luce ed al giorno, in un ciclo infinito di cui non bisogna aver paura. 

Non solo, un racconto che invita a guardare gli oggetti quotidiani in modo diverso e originare, apprezzando la bellezza della loro funzione.

Insomma, due albi consigliatissimi.

D'altro canto, sono entrambi di  autori per l'infanzia molto apprezzati e conosciuti. Debi Gliori, in particolare, noi la conoscevamo per "Ti voglio bene anche se...", uno degli albi per bambini più belli della nostra libreria di casa !

Con questo post partecipo all'appuntamento del venerdì del libro ideato da Paola.

venerdì 30 aprile 2021

Le letture dei gemelli: "Lei ci sarà sempre", per la festa della mamma

 "Lei ci sarà sempre", di Thierry Lenain e Manon Gauthier,

ed. Il leone verde piccoli, gennaio 2020, pag. 24



Una piccola chicca.

Un albo delicato, poetico, ricco di amore, in cui un figlio ricorda la sua mamma e la sua costante presenza in tutti i momenti della sua vita. 

Non nelle occasioni ufficiali, in cui la presenza materna è quasi scontata,  ma nella quotidianità di un bambino, dalla gravidanza al primo passo, ai giochi insieme.

Perché: "..Lei ci sarà sempre."



Il messaggio e la delicatezza di questo libro mi hanno conquistata e sono piaciuti moltissimo anche ai miei bimbi, a cui io l'ho letto e riletto e riletto ancora ma utilizzando il verbo essere al tempo presente.

Le illustrazioni, copertina a parte (che è molto dolce e mi ha attratto subito) hanno un  tratto un po' "spigoloso" e una prevalenza dei toni del verde (colore che  amo solo nella vegetazione) che non me le ha fatte apprezzare molto. 

Questione di gusto personale, perché sono comunque espressive e rendono bene il senso del testo.



Un albo da leggere, per la festa della mamma o semplicemente per spiegare che l'amore di una madre non muore mai.

Con questo post, come di consueto, partecipo all'appuntamento con il venerdi' del libro di Paola.

venerdì 16 aprile 2021

Le letture del ricciolino biondo: "Alpinisti da favola" di Denis Falconieri e Rossella Scalise

Per il consueto appuntamento con il venerdì del libro ma anche per far sognare la mente e sollevarsi dal clime claustrofobico delle attuali restrizioni,  vorrei consigliare un libro sulle conquiste delle più alte cime del mondo che hanno "scritto la storia":

 "Alpinisti da favola" di Denis Falconieri e Rossella Scalise,

ed. Babale, 2018, pag. 42


Questo volume è una raccolta di 20 brevi racconti che, pagina dopo pagina, trasportano i lettori, adulti e bambini (ma dai 7-8 anni), alla scoperta degli alpinisti, delle alpiniste e persino degli animali che per primi hanno raggiunto le vette di montagne ritenute un tempo invincibili, dai nostri vicini Monte Bianco, Gran Paradiso  e Cervino alla Marmolada, dal Kilimangiaro, all'Everest fino all'Aconcagua.


I protagonisti sono uomini e donne di diversa provenienza geografica e estrazione sociale, accumunati da una comune passione: l'alpinismo e la voglia di esplorazione.

Non mancano gli animali: Cagliostro, l'asino che arrivò in vetta al Gran Paradiso, la piccola beagle che scalò il Monte Bianco e un misterioso gatto arrivato sul Cervino.

Perchè curiosità e grinta non conoscono distinzioni.

Le illustrazioni sono molto particolari ed evocative, forse non particolarmente attraenti per i bambini ma di certo molto belle per il gusto adulto.

Personalmente avrei preferito che i racconti fossero più articolati e lunghi ma come antologia di conquiste, con storie molto particolari e poco conosciute, va bene anche così.

P.S. Acquistando il libro una parte del ricavato sarà devoluto a Sanonani Onlus, associazione valdostana nata nel 2015 per aiutare i bambini nepalesi (www.sanonai.house).

venerdì 9 aprile 2021

Le letture dei gemeli: MANGIA I PISELLI !

 Per questo appuntamento del venerdì con i libri, ideato da Paola, voglio consigliarvi un libro per bambini che è piaciuto tantissimo a Orsetto e Principessa ma anche a Ricciolino e....a me ed al papà.

"MANGIA I PISELLI" di Kes Gray & Nick Sharratt, 

ed. Salani 2002


E' veramente geniale nella sua semplicità e, per certi versi, ripetitività.

E' un piccolo albo illustrato che permette di immedesimarsi nel bambino, di "sentire" il punto di vista di un bimbo apparentemente capriccioso e testardo, mettendo a nudo l'incoerenza e la contraddittorietà che talvolta abbiamo come genitori e spesso anche l'inutile severità dello sguardo adulto.

Nel contempo, aiuta i bambini ad esprimersi, a spiegare ai genitori il loro punto di vista, in modo estremamente efficace. 

Il tutto, facendo sorridere i genitori e ridere i bambini e affrontando un tema molto caldo in tutte le case....convincere i bambini a mangiare cibi sani, anche se per alcuni di loro non proprio gustosi.

Un po' come "La famiglia cacca" (di cui avevo scritto qui), che affrontava lo stesso piccolo problema quotidiani di molte famiglie sempre con divertimento ma con un approccio ed un obiettivo diverso.

Vi basti sapere che al termine della prima lettura (per poi lo abbiamo riletto, riletto, riletto ancora, sera dopo sera dopo sera...ormai è un must), Principessa mi ha guardato ed ha esclamato: "Ecco, mamma, capito?" e i fratelli le hanno fatto eco: "E' proprio così".

Se poi riuscite a leggerlo imitando il tono arrabbiato del bimbo e il tono prima paziente, poi scocciato, poi esasperato e infine quasi disperato della madre, la lettura ad alta voce sarà ancora più bella.

E' ora di cena, la piccola Daisy è tavola con un piatto di piselli davanti ma non vuole mangiarli. "Mangia i piselli", dice la mamma (osservate anche come è abbigliata..), ma Daisy non è affatto facile da convincere e....non posso proprio svelare di più.

Al terime della lettura, vi sentirete molto più comprensivi (se genitori) e compresi (se bambini) e riderete insieme.

Insomma, molto consigliato per bimbi dai 2 anni in su!



venerdì 26 marzo 2021

Le letture di Mamma Avvocato: "Il ragazzo che cavalcava il vento" di Leonardo Soresi

I libri che parlano di sport mi ispirano sempre molto perchè credo che lo sport sia una grande scuola di vita.

C'è stato un periodo in cui ho corso regolarmente, con molte difficioltà ma innegabili soddisfazioni, pur facendolo a livello puramente amatoriale e con tempi da tartaruga appena svegliatasi dal letargo ;-). 

In quel periodo ho letto alcuni libri di podisti che mi hanno motivato (come non menzionare il classico "L'arte di correre" di Murakami), colpito (come "Correre o morire" di Kilian Jornet), interessato (come l'imperdibile "Born to run") o semplicemente divertito e coinvolto (ad esempio "Corro perchè mia mamma mi picchia" o "Parli sempre di corsa" ).

Poi ho evitato, perchè sapendo di non poter tornare a correre, almeno non a breve, mi intristivo.

Quando tra i titoli prenotabili in biblioteca ho trovato questo romanzo, però, non ho resistito.

"Il ragazzo che cavalcava il vento" di Leonardo Soresi,

ed. Ponte delle Grazie, 2014, pag. 266


Il protagonista è un giovane indio tarahumara che ha appena compiuto 16 anni, Javier, che con un paio di huarache (i tradizionali sandali di pelle di cervo), che vive nel canyon del Barranca del Cobre, nel cuore del Messico, insieme al padre.

 Avevo letto dei tarahumara, straordinari corridori, in "Born to run" e quindi sapevo già qualcosa di questa popolazione, che vive in estrema povertà in condizioni difficili, lottando contro i trafficanti di droga che vorrebbero impadronirsi delle loro terre, la polizia corrotta e spesso anche il pregiudizio ed  il disprezzo degli altri messicani.

Nella vicenda narrata nel libro c'è tutto questo ma anche un'interessante protagonista femminile, Juanita, e soprattutto, c'è la corsa, protagonista indiscussa insieme ai sentimenti, alle motivazioni, alle fatiche ed alle gioie di chi ne è appassionato. 

Javier si allena per rarahipa, una corsa ad eliminazione, in cui vince chi non si ferma e che costituisce un vero e proprio rito di iniziazione all'età adulta per i giovani maschi (perchè le ragazzem, anche se vogliono, non possono partecipare). 

"Anzi, era probabile che il rarahipa sarebbe stata l'ultima esperienza che avrebbero compiuto insieme, l'ultimo ricordo comune prima della partenza i Santiago per Chihuahua. E già subito dopo il via si erano separati: nuno davanti e uno in coda  al gruppo. Uno a tirare calci fuoriosi alla palla, non aspettando altro che tutto questo finisse per potersene andare via. L'altro in coda ad aspettare invece chissà cosa: non certo la gloria, nè la vttoria. Forse solo un pizzico di magia, quella che ricopre come polvee d'ali di farfalla i sogni dei bambini che giocano." pag. 42

Lo corre, si confronta con i suoi avversari, anche con chi ha scelto di emigrare e: ... "Come tutti i tarahumara che si erano trasferiti fuori dal nayon, era divorato dalla smania di dimenticare le proprie radici, abbracciando ogni novità che veniva dal mondo esterno. Per lui la corsa non era altro che una formula matematica, in cui solo il meglio allenato e il più esperto potevano vincere. Non capiva che c'era quancosa d'altro: il fuoco, la passione, l'imprevedibilità del destino. Javier sapeva che la vita non era solo tecnica e razionalità: era soprattutto fatta di carne e sangue e di un sogno nasconto in fondo al cuore."  (pag. 52)

E lo sa anche un bianco che vive nel canyon e deciderà di aiutare Javier e la sua ragazza, Juanita, a proteggere la terra che anch'egli ama e ha scelto, anche se questo significherà allenare il giovane per la più difficile ultramaratona americana, la Western States.

Ovviamente gli ostacoli saranno molti, a partire dalla reciproca diffidenza, allo sforzo fisico al passaggio della frontiera da clandestini ma anche lo sconforto, il dolore, il senso di colpa, la pressione altrui.

 "L'unico (consiglio) che posso darti è quello di non adagiarti a fare la vita che fanno quasi tutti, amando poco, lottando poco, lasciando che il tempo scorra senza fare nulla. Ne ho incontrati troppi che hanno vissuto così, e che continuano a raccontarsi giorno dopo giorno che quel poco che hanno combinato è dovuto alla mancanza di talento o alle circostanze sfavorevoli. No, la ragione del poco che facciamo sta sempre in noi. Siamo noi che ci accontentiamo e non tentiamo di vivere i nostri sogni più grandi, nascondendoci dietro la scusa del realismo e del senso pratico." (pag. 264).

Il finale, a sorpresa, è emozionante.

Un libro che è una storia di fantasia ma scritta da chi la Western State Endurance Run, la 100 miglia più importante del mondo tra le monatgne della Sierra Nevada, l'ha corsa davvero e come primo italiano, nel giugno del 2009.

Un romanzo che rammenta quanto sia potente la forza di un sogno, se ci si impegna con tutti se stessi per cercare di realizzarlo.

"La vita non è fare una somma o risolvere un'equazione che ha un solo risultato. Vivere significa cercare di dipingere, ogni giorno, un pezzetto di un quadro, con i pochi colori che ci sono stati dati. Per questo penso che tu possa farcela", pag. 163

Questo è il mio consiglio per il consueto appuntamento con il venerdì del libro, ideato da Paola.

venerdì 19 marzo 2021

Le letture dei gemelli: "Quando sarò grande", per la festa del papà

 Per un lungo periodo le biblioteche  della mia zona hanno funzionato solo su prenotazione dei volumi on line. Ora sono di nuovo aperte ma temo che durerà poco.

Orsetto e Principessa sono ancora piccoli per scegliere un libro solo dalla copertina e dal titolo e comunque non voglio che stiano davanti al pc o al telefono, perciò mi sono messa a spulciare le recensioni per capire quali albi ordinare per loro.

Purtroppo i miei gusti non sono i loro e quindi non sempre ho compiuto la scelta giusta, pero' qualche chicca l'abbiamo scovata.

Una di queste è perfetta per la prossima FESTA DEL PAPA' 

"Quando sarò grande" di Astrid Desborde e Pauline Martine, 

ed. La Margherita, 2017 (in Italia), pag. 37



Ettore, un bambino, è in spiaggia con il suo papà. Guarda in cielo le rondini, che volano all'altro capo del mondo e domanda se, "da grande", anche lui se ne andrà lontano.


E' solo la prima di una serie di interrogativi che Ettore pone al padre, dando voce alle più comuni paure di ogni bambino (e, in fondo, di ogni adulto), con un linguaggio semplice e comprensibile per i bambini ("E se cado?" ,"E se scende la notte?", "E se si alza il vento? ecc), che sottointende sentimenti e dubbi universali: la paura della solitudine, degli imprevisti che stravolgono il cammino, dell'ignoto, dell'isolamento, della noia, il senso di impotenza o di inadeguatezza  e così via.



Il papà risponde con affermazioni positive e chiare, che rassicurano senza banalizzare, ricordando al suo bambino che la forza per affrontare il futuro è già dentro di lui e intorno a lui e che un genitore è sempre vicino al proprio figlio, anche quando non sembra.

Un libro delicato come le sue illustrazioni, con un ritmo quasi ipnotico che risulta efficace ed è piaciuto molto ai miei bimbi.

Per parlare d'amore e di crescita in modo non sdolcinato.

Senza fretta, perchè come ricorda il padre ad Ettore: "Hai tutta la vita davanti a te".



Ecco il mio consiglio di lettura per questo venerdì del libro.

venerdì 12 marzo 2021

Le letture di Mamma Avvocato: "La settima promessa" di Michela Tilli

 "La settima promessa" di Michela Tilli 

ed. Garzanti, 2020, pag. 204



Per questo appuntamento con il venerdì del libro, voglio consigliarvi un romanzo che parla di amicizia tra adolescenti ma anche di un tema molto forte: la criminalità organizzata e la sua capacità di infiltrarsi in ditte, imprese, famiglie e tessuto sociale, anche nel cuore del Nord Italia, nel quartiere Quarto Oggiaro di Milano.

Le protagoniste di questo libro sono due ragazzine in prima media, in epoca pre-Covid, quando ancora la scuola era sempre aperta e le amicizie erano fatte di incontri di persona, di pomeriggi a casa di amici, di autobus per andare in libreria, di presenza.

La famiglia di Agata ha un'officina che naviga in cattive acque, i suoi genitori e suo fratello litigano spesso e, seppur ella sappia di essere amata, si sente lasciata sola nella nuova avventura scolastica, considerata troppo piccola per capire ed essere messa a conoscenza di quanto sta accadendo ma anche troppo grande per essere accudita e seguita come quando era bambina.

Una condizione normale che caratterizza l'adolescenza ma aggravata dal clima pesante che Agata respira in casa.

La sua compagna di banco, Immacolata, apparentemente così sicura di sè ed incurante del giudizio altrui, amante dei libri e dello studio, le sembra un modello inarrivabile, diverso da quello offerto dalle compagne, e in poco tempo Agata abbandona le sue amiche d'infanzia per instaurare una bella amicizia con "Imma".

"Erano sei le cose più belle che ci erano venute in mente. La settima l'ha aggiunta lei. È la cosa più bella di tutte, è una corazza da indossare in battaglia, è la luce che indica  la strada in una notte buia, è la mano che si allunga per farti rialzare, è il coraggio di andare avanti sempre, anche quando il mondo ti dice di no, anche quando hai tutti contro. Ma soprattutto è una promessa."

Solo che la famiglia di "Imma" non è una famiglia normale e, indizio dopo indizio, litigio dopo litigio, Agata verrà a scoprirlo, fino al doloroso punto di rottura.

Non sarà, tuttavia, una fine, come si comprende sin dalle prime righe del romanzo,perchè un'amicizia sincera è un dono prezioso che puo' accompagnare  nella vita, in un modo o nell'altro.

La scrittura, molto scorrevole (infatti l'ho divorato in due sere), consente di immedesimarsi in Agata e farsi travolgere dalle sue emozioni. La sua lettura potrebbe essere occasione per parlare di criminalità organizzata agli adolescenti, in modo per loro comprensibile.

Una storia di adolescenza, di vita quotidiana e di sentimenti ma anche un invito forte a denunciare, a vincere l'omertà, ad avere il coraggio di guardare in faccia la realtà della mafia, anche quando la realtà è nascosta da una facciata di apparente rispettabilità e gentilezza.


venerdì 5 marzo 2021

Le letture di Mamma Avvocato: "Proprio come te" di Nick Hornby

 Questo venerdi', per il consueto appuntamento ideato da Paola, vorrei consigliare l'ultimo romanzo pubblicato  in Italia (per Guanda, settembre 2020), di

Nick Hornby, 

"Proprio come te" 

 

Questo romanzo racconta una storia d'amore. 

Non pero' la classica storia d'amore romantica e un po' melensa, ma semplicemente la narrazione di un sentimento di attrazione e affetto tra due persone.

La sua peculiarità è che si tratta di due persone apparentemente molto diverse tra loro, per ceto sociale di appartenenza, colore della pelle e livello di istruzione e disponibilità economica, oltre che per età.

E' quindi una storia d'amore e di uguaglianza nei sentimenti, al di là delle opinioni personali, del peso dei pregiudizi e del fardello dello sguardo altrui, ovvero dei giudizi sociali.

Si svolge in una Londra divisa dal referendum sulla Brexit, in cui le persone tendono naturalmente a schierarsi in due fazioni, quasi senza accorgersi che, in realtà, ciascuno è comunque portatore di interessi diversi ed ha maturato le proprie convizioni sulla base di differenti esperienze e dunque non c'è una vera unità neppure all'interno di ciascun schieramento.

Confesso che questo aspetto del romanzo mi ha molto colpita perchè dall'Italia non mi ero resa conto che, forse, per gli inglesi quella votazione ha costituto davvero  da un lato un potente collante, dall'altro un acceso motivo di scontro sociale e le sue conseguenze non sono state solo economiche e lavorative.

I protagonisti, una donna bianca di mezza età con un matrimonio alle spalle e due figli a carico ed un giovane di colore con una madre un po' bigotta, vivono con semplicità e naturalezza il sentimento che li coglie ma anche con consapevolezzaed un lucido sguardo sulla realtà che li circonda.

I dubbi ci sono, alimentati dalle interazioni sociali, tuttavia alla fine prevale la voglia di vivere il presente e stare bene, indipendentemente da tutto e tutti.

Come personalmente credo dovrebbe avvenire sempre, in un rapporto affettivo.

Una storia che pare proprio autentica e "normale", vicina alla quotidianità del lettore eppure a suo modo eccezionale, in una Londra che si dibatte tra la spinta alla chiusura e la tendenza all'apertura.



 

venerdì 19 febbraio 2021

Le letture del ricciolino biondo, da lui recensite: "Il giornalino di Gian Burrasca"

 Per questo venerdì del libro, un consiglio di lettura per bambini dai 7 anni che arriva direttamente dal ricciolino.

La recensione, infatti, ha deciso di scriverla lui, dal momento che si deve esercitare con l'italiano  (l'ortografia infatti ha richiesto qualche correzione) e l'uso del pc.

"Il giornalino di Gian Burrasca"


"Ciao oggi vi vorrei parlare di un libro: "Il giornalino di Gian Burrasca" di Vamba.

Il giornalino di Gian Burrasca parla di un bambino a cui succedono delle avventure fantastiche ma anche lui fa degli scherzi molto divertenti, proprio come le avventure che gli succedono. E lui Gian Burrasca ogni sera scrive in prima persona le sue avventure, i dispetti che ha fatto, le punizioni che ha subito o che dovrà subire e anche qualche volta racconta pure i suoi piani per la fuga e gli scherzi che progetta per i giorni seguenti.

Questo libro mi è piaciuto tantissimo ed è super divertente perchè a Gian Burrasca capitano avventure che fanno ridere, tranne le prime pagine del romanzo, che ho trovate noiose perchè il protagonista si descrive e descrive la sua famiglia.

L'autore non usa termini difficili e quindi leggerlo non è faticoso anche se ha 397 pagine.

Io l'ho letto la prima volta a 7 anni e mezzo e lo rileggo spesso con piacere.

La morale della storia secono me è: "Chi la fa, se la aspetti" e se disubbidisci troppo ai genitori e fai troppi scherzi a tutti, anche agli animali, come Gian Burrasca, poi finisci in collegio.

La mia versione del libro, integrale, ha un'introduzione di Dario Fo e le illustrazioni di Federico Maggioni.

Appartiene alla collana "I classici del Battello a Vapore".



Conoscete questo classico per l'infanzia? Lo avete letto da ragazzi? E proposto ai vostri figli?

Il ricciolino ora aspetta i vostri commenti, se vi va.

venerdì 12 febbraio 2021

Le letture del ricciolino biondo: " Una ragazza in cima" - la prima salita al femminile del Monte Bianco

 "Una ragazza in cima" di Francesca Brunetti, 

ed. Sinnos, 2017, pag. 93

Questo libro narra, con parole semplici e adatta ai bambini,  la storia della contessa francese Henriette d'Angeville e della sua passione per l'alpinismo e della sua ascensione del Monte Bianco, il 2 settembre 1838.

Una salita entrata nella storia, perchè Henriette fu la prima donna a salire il Bianco da sola, dal momento che Marie Paradis, cameriera di Chamonix senza alcuna esperienza di alpinismo, trent'anni prima, era stata portata a spalle o trascinata dagli altri membri della spedizione per buona parte del tragitto, fino alla sommità del Monte Bianco.


Ciò che rende interessante la storia non è solo la straordinarietà dell'impresa, all'epoca, per una donna, ma anche la descrizione delle modalità di salita, dall'equipaggiamento, all'abbigliamento ed al numero di guide e portatori, alle impressioni di fatica registrate dalla stessa Henriette sui suoi taccuini durante la salita.

Il ricciolino, che di escursioni con noi, seppur non ancora in ghiacciaio, ne ha fatte molte e ci sente spesso parlare delle gite a 4000 mt di quando ancora non eravamo genitori,  si è stupito di tutto, anche a confronto con il nostro zaino da pochi litri di capienza ed il nostro abbigliamento abituale.

Insomma, la lettura è consigliata, sia per rafforzare nei bambini il concetto della parità di genere, sia per interesse storico, sia per i piccoli amanti della montagna.

Peraltro il libro fa parte della collana "Ad alta leggibilità", con il font "leggimi" e impostazioni grafiche e redazionali specifiche che dovrebbero renderlo, appunto, facilmente fruibile.

Con questo post, partecipo al consueto appuntamento con il venerdì del libro ideato da Paola.



venerdì 5 febbraio 2021

Le letture dei gemelli: "Le orme di papà" di Lorenzo Farina

 "Le orme di papà" di Lorenzo Farina, 

 illustrazioni di Eleonora Pace, Ed. Il Ciliegio, 2019

 

 

E' la vigilia di Natale, è sera tardi e infuria una tormenta di neve.

Arturo, che aveva tanto atteso il Natale, aspetta che torni a casa il suo papà, per cenare con lui e la sua mamma, che ha preparato tutto.

Il nasino schiacciato contro la finestra, con il caldo del caminetto acceso a rincuorarlo e la sua mamma che sonnecchia sul divano, Arturo scrive a Gesu' Bambino, perchè faccia tornare presto suo padre.

E ricorda i momenti felici vissuti con lui e la mamma: le capriole nel prato, il gioco di indovinare le nuvole, le risate agli scherzi...

Il tempo si srotola lento ma, alla fine, delle orme sulla neve fresca e un rumore alla porta, fanno evaporarela preoccupazione: è arrivato papà, la gioia è completa.

 


Il libro è dedicato "A quanti, gradi e piccoli, vivono il tempo dell'attesaed è davvero una storia di attesa, piena di poesia e delicatezza.

 Indicato dai tre/quattro anni. 

Con questo post partecipo al consueto appuntamento del venerdi' del libro ideato da Paola

venerdì 29 gennaio 2021

Le letture di Mamma Avvocato: "Il quaderno dell'amore perduto", Valérie Perrin

 Ho affrontato la lettura di  "Cambiare l'acqua ai fiori", un romanzo dal titolo per me per nulla accattivante, con scetticismo, come accade di solito quando sento parlare troppo bene di un libro.

Invece la scrittura di Valérie Perrin e la storia narrata mi hanno letteralmente trasportata in un altro tempo, in un'altra vita e in un altro luogo, una magia che solo i bei libri sono capaci di creare (qui trovate quel che ne avevo scritto).
Quindi, quando nella biblioteca del mio paese è arrivato "Il quaderno dell'amore perduto" ed il prestito di libri è stato riattivato, l'ho immediatamente prenotato e poi divorato.
 
E la magia si è riprodotta.
 
Ancora una volta, nel libro si intrecciano amore e dolore, lutto e voglia di vivere. 
E' il ricordo, pero', ad essere nuovamente il vero protagonista, e con esso gli anziani, a fianco dei due personaggi principali, sempre donne.
 
"Come va oggi, Monsieur Girardot? "
"Mia moglie è morta."
"E' passato molto tempo, ormai."
"Quando perdi la persona che amavi di piu' al mondo, la perdi di nuovo ogni giorno."
 
(pag. 67)

Justine, una ragazza giovane che svolge un lavoro non certo dei piu' ambiti (aiuto infermiera in una casa di riposo), di cui pero' lei coglie tutta l'umanità e bellezza.
Perchè lei ne ascolta la vita e ne raccoglie la narrazione, perchè nulla si perda.
Justine, che vive con i nonni in un paesino isolato, perchè lei "è una di quelle che restano", che non partono per crearsi un futuro in una grande città, che non lasciano il luogo in cui sono cresciute, seppur privo di particolari attrattive.
Ed Hélène, ormai anziana, un tempo barista e sarta, capace di un amore saldo e tenace e, forse per questo, cosi' affine a Justine, in fondo.

Le loro storie familiari si intrecciano e fissano su un quaderno di ricordi, tra occhi azzurri, gabbiani, guerra, bistrot e ricordi.

Non c'è nulla di scontato nello sviluppo delle loro storie, anche se il finale in se' lo immaginavo.

Un bel romanzo. 
A tratti triste ma in cui, comunque, l'amore ed i legami trinfano, con uno stile coinvolgente e poetico. E alla fine, i ricordi si trasformano in speranza.

"Il quaderno dell'amore perduto" di Valérie Perrin, ed. Nord, pag. 344
 


Io lo consiglio vivamente per questo venerdi' del libro.
 

venerdì 22 gennaio 2021

Le letture del ricciolino biondo: "Il trattamento Ridarelli" e "Rover salva il Natale" di Roddy Doyle

 E siamo di nuovo a venerdì, tempo di consigli di lettura con l'appuntamento ideato da Paola, il venerdì del libro.

Oggi il ricciolino vorrebbe consigliarvi due libri.

Entrambi di Roddy Doyle, scrittore irlandese che io amo fin dai tempi del suo - se non erro - primo romanzo per adulti "Paddy Clarke ah ah ah ! ", del 1993.

"Il trattamento Ridarelli", ed. Salani, 2005, pag. 107, è il suo primo libro per ragazzi (d'altro canto, ha tre figli, quindi un pò di bambini se ne intende) ma anche "Rover salva il Natale!", ed. Salani, 2020, pag. 152, è molto divertente.


A noi sono piaciuti entrambi perchè ci hanno regalato molte risate, con due storie originali e personaggi molto simpatici, tra cui appunto Rover, presente in entrambi i libri, un cane velocissimo e che parla, ma solo con alcuni bambini.

Ma ci sono anche Kayla e Victoria, due bimbette piccolissime ma molto abili, una con le acrobazie (forse perchè ha una mamma alpinista e amante degli sport estremi che si allena in casa nella tromba delle scale e due fratelli maschi?) e l'altra a parlare (dice solo "A-bah" ma in modo così espressivo e diverso ogni volta che tutti comprendono intere frasi...e poi ha idee geniali), il signor Mack - che di mestiere fa l'assaggiatore di biscotti e di crackers, ma questi ultimi li odia perchè sono noiosissimi, non fanno che parlare di banalità -  e, ne "Il trattamento Ridarelli" ci sono appunto i "Ridarelli", minuscoli e camaleontici difensori dei bambini maltrattati dai genitori (si fa per dire, visto che per "maltrattamento " si intende anche costringere a mangiare l'odiato minestrone) e....la cacca, naturalmente.


Ciò che più colpisce e diverte di queste due storie, pero', non è la trama ma il modo in cui sono scritte.

Con salti temporali, improbabili capitoli "non capitoli"e simpatiche digressioni. 

Insomma, per capire cosa intendo non resta che leggerli!



venerdì 15 gennaio 2021

Le letture del ricciolino biondo: "La congiura dei cappuccetti" di Stefano Bordiglioni

 Per questo venerdì del libro, dopo la mia personale classifica del 2020, ecco un consiglio di lettura per bambini dagli 8 anni:

"La congiura dei cappuccetti" 
di Stefano Bordiglioni, 
illustrazioni di Giulia Orecchia


Ed. Einaudi Ragazzi, 2013, pag. 184

Questo romanzo è stato regalato al ricciolino da un'amica ed ha colto nel segno: è davvero molto divertente, originale e ben scritto.

"Stefano Grande", il protagonista, si accorge che gli adulti, o per lo meno suo padre, non ricordano molto della loro infanzia e neppure degli anni di scuola elementare.
A lui sembra assurdo e stranissimo ma, nel dubbio, decide di non correre rischi e di mettere nero su bianco alcune esperienze che non vuole assolutamente rischiare.
Quali? Quella di Elvira, la supplente che chiamava lui ed i suoi compagni "passerottini miei", "pulcini" o "topolini" ... a dei ragazzini di 10 anni!
Una supplente troppo zuccherosa, mielosa e decisamente noiosa, a cui far cambiare atteggiamento con "la congiura dei cappuccetti".

Non posso svelare molto della trama perché rovinerei la sorpresa (perché il libro piacerà anche ai genitori) ma sappiate che c'entrano marachelle in classe e temi a casa...originali!
E sì, anche la storia di Cappuccetto Rosso, ovviamente, anzi, tante versioni di cappuccetto rosso, una per ogni alunno della classe (e tutte riportate alla fine del libro, per sorridere leggendole insieme ai bambini).
Ad esempio? Cappuccetto zozzo. O Cappuccetto Dotto. O Cappuccetto Moscio.




Insomma, un'ottima lettura.