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giovedì 3 gennaio 2019

TAG: I miei film di Natale

Qualche giorno fa sono stata nominata da Maris, del blog "Cara Lilli.." per il TAG: I miei film di Natale preferiti 

 
Le regole del tag sono le seguenti:

1) elencare i film che ci stanno più a cuore fino a un massimo di cinque film per categoria. Le categorie sono due: film calssici/ romantici e film comici;

2) passare ad avvisare Mariella quando sarà pubblicato il post lasciando un commento sul suo blog, qui;

3) taggare almeno altri tre blogger.

Ecco allora le mie scelte di film.
Ci sarebbero anche altri grandi classici (come "Una poltrona per due", "The family man" ecc.) ma, siccome li ha già menzionati Maris , io  ho deciso di concentrarmi su altri!

COMMEDIE


1) Nightmare before Christmas
Alzi la mano chi non lo ha visto! Può piacere o fare schifo ma non lascia indifferenti, secondo me.


2) Babbo Natale cercasi

La protagonista mi fa sempre impazzire dalle risate. Brava, bravissima e credibile Babbo Natale. D'altro canto, è quello vero, no?

3) Il Grinch, versione 2000 con Jim Carrey
Non ha bisogno di presentazioni.
Il nuovo, appena uscito al cinema, me lo sono perso.



4) ELF
 Sciocco, sì, ma divertente!


CLASSICI / ROMANTICI
 
1) Blizzard 
Che Natale sarebbe senza Blizzard?


 2) Jack Frost 
Bello e commovente, da bambina mi faceva persino un pò paura, poi alla fine mi veniva da piangere. Lo vedo e rivedo sempre volentieri. 




3) Miracolo sulla 34° strada.
Se penso ad un film sul Natale, è il primo che mi viene in mente, sempre. Intramontabile e delicato.





4) Il piccolo Lord
 Un classico, uno dei miei film preferiti in assoluto fin da bambina. Imperdibile a Natale.

5) Santa Claus
Tipico film sentimentale americano, è un compendio dello spirito natalizio. Se non è un classico del Natale questo...

 ***
E ora, sul finire delle feste, ecco tre blogger a cui "passo la palla", pregandoli, se e quando decideranno di giocare, di lasciarmi nei commenti il link al loro post.

1) Maria Elena, di Mamma Piky
3) Aline, "Fatti di frasi.

Attendo con curiosità le vostre scelte e ringrazio Maris per avermi invitata a partecipare!

Buon proseguimento di feste e, se potete, vacanze, a tutti!!!


mercoledì 10 agosto 2016

Apprendere con i cartoni: "Il viaggio di Arlo"

Nell'inverno appena trascorso abbiamo portato al cinema il ricciolino biondo per la prima volta, a guardare due cartoni: "Il viaggio di Arlo" ed "Il piccolo principe".

Il primo era certamente più adatto alla sua età (quattro anni e mezzo) del secondo ma devo dire che li ha apprezzati tantissimo entrambi e, nonostante con "Il viaggio di Arlo" l'emozione della prima volta e l'eccitazione della scoperta fosse elevatissima, ha poi sentenziato di aver comunque preferito "Il piccolo principe".

In ogni caso, io dalla visione ho capito che i cartoni possono essere un valido strumento educativo, oltre che fonte di intrattenimento.

Questo purché, ovviamente, siano ben fatti e i due sovra citati lo sono senz'altro.

Ecco perché mi è piaciuto

"Il viaggio di Arlo" ("The good Dinosaur")

1. Innanzi tutto la colonna sonora: è strepitosa. Ho fatto qualche ricerca e scoperto che è del compositore canadese Mychael Danna. Nella versione italiana, nei titoli di coda c'è anche un brano di Lorenzo Fragola, (che io non avevo mai sentito nominare ma pare abbia vinto l'ottava edizione di "X Factor ") "La nostra vita e' oggi". Come canzone non mi fa impazzire però il suo messaggio secondo me è ottimo.

Ascoltare buona musica fa sempre bene, sfido chiunque a negarlo e inoltre sono stati usati anche strumenti antichi ed esotici, per aumentare l'effetto "primitivo" della musica;

https://m.youtube.com/watch?v=_LUr9bAzFpQ

2. Le immagini, comprese quelle dei titoli di coda, sono magnifiche. Pare che i paesaggi preistorici siano anche realistici, poiché gli animatori avrebbero riprodotti fedelmente il deserto rosso del Wyoming, le praterie del Montana, i geyser e le cascate di Yellowstone. Quel che è certo è che non lasciano indifferenti neppure i bambini, mostrando tutta la meravigliosa grandiosità della natura;

3. Consente di guardare al passato con uno sguardo nuovo, ribaltando i ruoli e rimettendo in discussione la presunta superiorità degli esseri umani. Nel cartone, ad essere "evoluti" sono infatti i dinosauri. I brontosauri, erbivori, sono ritratti come contadini; i tirannosauri, carnivori, come allevatori, ed il selvaggio e' il piccolo Spot, un bambino di sei/ sette anni rimasti solo. Una bella doccia di umiltà non fa mai male, ne' agli adulti ne' ai bambini;

4. Trasmette valori: l'importanza dell'aiuto reciproco, del "fare gruppo" (Arlo e Spot si aiutano a vicenda è solo così sopravvivono, per poi essere aiutati dai tirannosauri e aiutarli a loro volta, formando squadre sempre vincenti, contro la sopraffazione e la violenza), l'amicizia e l'affetto veri, quelli che ti spingono a mettere il bene dell'altro dinnanzi al tuo e che non si esaurisce nel possesso, in quel possesso malato che spesso è la molla di molti fatti di cronaca nera e che anche quando non è patologico, come per i genitori nei confronti dei figli, e' comunque difficile da affrontare e superare, aiutando i figli a lasciare il nido.

Arlo lo capisce ed è per questo che incita il piccolo Spot ha tornare dalla sua famiglia, distaccandosi da lui, lottando contro l'egoistico ma naturale desiderio di tenerlo con se'.

5. Aiuta a superare la naturale diffidenza verso "il diverso" e a comprendere che "famiglia" non è solo quella in cui nasci, ma anche quella che ti crei, quella che ti ama;

6. Affronta il tema della paura e del distacco, sempre attuale e universale, con sguardo intelligente e molta sensibilità : come insegnano Papo Henry (il papà di Arlo) con il suo esempio e il papà Tirannosauro- cowboy, la paura non è un sentimento da cui fuggire ma una forma di protezione naturale che ti consente spesso di salvarti la vita e che si può e si deve affrontare a testa alta; quanto al distacco, la scena in cui il papà di Arlo lo aiuta in sogna a superare un momento drammatico mostra chiaramente ai bambini che le persone care non ci abbandonano per davvero mai, perché portiamo il loro ricordo e i loro insegnamenti nel cuore.

E che si cresce attraverso le prove della vita.

7. Infine, come molti cartoni Disney (oggi Disney-Pixar), attraverso le situazioni tragiche che rappresenta, ha un effetto catartico, un po' come le tragedie del teatro greco. Senza contare che, per una volta, a morire non è la mamma, di solito la prima ad essere sacrificata, ma il papà !

E poi, ovviamente, è anche molto divertente!!!!

Io, alla prima visione, ho riso molto ed alla fine avevo le lacrime agli occhi per la commozione e pure il ricciolino biondo è stato molto coinvolto emotivamente, uscendo però dalla sala cinematografica sereno.

E voi, avete visto questo cartone? Vi è piaciuto? La pensate come me?

 

N.b. Post non sponsorizzato

 

venerdì 11 dicembre 2015

Leggendo...e non solo.

Lo scorso venerdì, presa da questioni lavorative urgenti, ho saltato l'appuntamento con il Venerdì del libro.
Eppure ho letto, eh. Cosa?
"Storia del nuovo cognome" di Elena Ferrante, edizioni e/o 2012, pag. 470.
Si tratta del secondo volume del ciclo iniziato con il romanzo "Amica geniale": Elena Greco e Lila Cerruto, le due amiche d'infanzia conosciute nel primo libro, stanno crescendo.
Lila si è sposata a sedici anni ma il suo rapporto matrimoniale e' iniziato fin da subito con il piede sbagliato e non fa che procedere nella tempesta, mentre lei cerca conforto e amore presso altre persone ed altri luoghi.
Elena, invece, è immersa nella realtà degli studi universitari, di un vecchio amore e di nuove relazioni.
Il rapporto tra loro si fa più distante ma senza mai interrompersi del tutto, in un continuo susseguirsi di ambivalenti sentimenti di amore ed odio.
Devo ammettere che, anche se rimane una tristezza e cupezza di fondo che fatico a digerire, questo secondo romanzo mi ha catturato più del primo, dando ragione alle amiche blogger che mi avevano consigliato di proseguire nella lettura della serie.
Ora non mi resta che cercare il terzo volume ma, per farlo, attenderò dopo Natale: il clima del libro non  si addice alle feste e poi in biblioteca c'è la lista d'attesa per averlo!!!
In contemporanea, ho letto anche
"Affari d'oro" di Madeleine Wickham, ossia Sophie Kinsella, ed. Mondadori 2015, pag. 273.
Un romanzo rosa che si legge tutto d'un fiato, divertendo e facendo nel contempo riflettere sulla difficoltà dei rapporti di coppia, l'influenza dei problemi economici sui sentimenti, l'apparenza e la ricerca continua della felicità che ognuno di noi porta avanti nella quotidianità, magari accorgendosi, alla fine, che in fondo era già in suo possesso, bastava accorgersene.
Anche se non mi è piaciuto quanto altri titoli della stessa autrice (ad esempio: "Fermate gli sposi", "A che gioco giochiamo?", "Dov'è finita Audrey?" oppure " La compagna di scuola"), con questo romanzo la Wickham non mi ha comunque deluso.
Una lettura di evasione certo, ma non per questo banale o scontata, anzi!
E poi...insieme al ricciolino d'oro, costretti a casa da tosse e catarro,ci siamo guardati un bel film del 2014.
In questi giorni nelle sale cinematografiche e' in programma il seguito della storia e, quando eravamo bambini io e mio marito, andava in onda il cartone animato, che però, non mi pare avesse molto in comune con la trama del film.

Si tratta di "Belle & Sebastien" , ambientato sulle Alpi francesi durante la seconda guerra mondiale, ed e' la storia dell'amicizia tra un bimbo che sa guardare oltre le apparenze, un cane enorme dal pelo lungo come una pecora, ingiustamente accusato di essere un mostro ed un padre putativo burbero e con il vizio della bottiglia ma sinceramente amorevole.
Il tutto arricchito da scenari montani incantevoli e dalla volontà dei protagonisti di aiutare gli ebrei in fuga.
Il ricciolino biondo non ha compreso molto del film, però lo ha guardato volentieri e con attenzione e si è innamorato del cagnolone!
Poi, ovviamente, abbiamo visto anche i film- cartoni delle tartarughe ninja (niente Peppa e Masha, questa volta), numeri 2 e 3, ma su di essi non c'è molto da scrivere!

Qualcuno ha letto il romanzo da cui è tratto il film? Dite che vale la pena di leggerlo? Un po' di curiosità mi è sorta!!!

martedì 14 luglio 2015

Di malinconia, innamoramento materno e film da perdere e NON perdere

Sono un po' assente da blog e social.
Leggo sempre ma scrivo poco.
Un po' e' che avrei solo bisogno di buttare fuori e non riesco a farlo sul blog, ancora, anche se ne avrei un gran bisogno.
Un po' e' solo che sto cercando di passare più tempo possibile con il mio ricciolino biondo, prima che inizi il centro estivo.
Così qualche volta lo porto al lago al pomeriggio o lo raggiungo nel secondo pomeriggio e facciamo tardi in barca o in piscina, questa mattina l'ho portato a fare commissioni in Tribunale con me, alte in biblioteca, altre lavoro in giardino, mentre lui gioca nella piscinetta gonfiabile che gli hanno comprato i nonni e chiacchiera con loro, altre ancora facciamo aerei di carta o giochiamo e leggiamo, Semplicemnte.E poi torno a preparargli tutti i pranzi e la sera dopo cena portiamo a spasso il cane della cognata, che è al mare e lo ha lasciato in pensione dalla nonna paterna. E di tempo per fissare i pensieri ne resta poco.
Il caldo, poi, genera un surplus di lavoro: doccia/ bagnetto tutte le sere, lavatrici a go'go', casa molto più sporca perché è tutto un entrare e uscire, costumi e ciabatte da risciacquare, asciugamani da lavare.

Le difficoltà ad addormentarsi si sommano al carico e anche il lavoro d'ufficio pare più pesante, anche se probabilmente è solo stanchezza.
Non faccio che pensare che devo godermi ogni attimo con il mio bambino, il mio unico figlio, che cresce cosi in fretta!E mi prende male a pensarci e pensare che chissà se ne avrò un altro. Che poi forse farei gli stessi pensieri, moltiplicati per due.
E poi arrivo alle 10.30/11 di sera, quando è sveglio dalle 7.30 senza riposini che non siano quando sto guidando, e non vedo l'ora che chiuda gli occhi, ovviamente sentendomi in colpa per averlo desiderato.

Guardo il suo sorriso, ascolto le sue chiacchiere, lo sbircio nel sonno e mi sembra incredibile averlo fatto io: forse ho un solo figlio perché la perfezione si è concentrata in lui.
Pensieri di ogni mamma, insomma.
Comunque la stanchezza accumulata in un anno non certo facile, dopo la scorsa estate senza vere
vacanze, tanto meno a tre, ha raggiunto l'apice.
Forse è solo che da sola con il nano ed il caldo, non posso correre, perché o non posso lasciare il ricciolino o ci sono 34 gradi. E mi manca questa valvola di sfogo.
Intanto, complice l'insonnia serale e la solitudine, sto guardando tanti film in dvd che non sono cartoni.
Che poi. Forse cinque film in due mesi non sono tanti ma per me è il record degli ultimi tre anni!
Ho visto "Avengers", con il nano e l'Alpmarito ed è l'americanata farcita di buoni sentimenti che mi aspettavo, però Dottor Jakyll e Mister Hyde hanno sempre il loro fascino e il ricciolino biondo ne è stato entusiasta.
Il mio preferito è da sempre l'incredibile Hulk e no, posso confermare che non ho cambiato idea crescendo.
Ora aspettiamo che esca in Dvd il secondo, quello che davvero ci interessa vedere, perché girato ad Aosta e Bard. A casa nostra, insomma.
Poi c'è stato The blind side, con una bravissima Sandra Bullock, la storia vera di Michael Oher,
adolescente nero dall'infanzia difficile, laureatosi è diventato giocatore di football professionista grazie ad una scuola cristiana e, soprattutto, ad una famiglia che lo ha adottato, credendo in lui.
Io amo i film sportivi, se poi sono anche storie di formazione e crescita, allora è fatta e questo merita.
Poi un altro film tutto combattimenti, effetti speciali e simil fantascienza, ovviamente con Angelina Joly. Bella, non c'è che dire, ma non ricordo neppure il titolo del film e ci manca la scena finale. Abbiamo preferito dormire. Indizi che la dicono lunga.
E ancora: "Educazione siberiana", crudo e impegnativo nella morale e assolutamente non adatto ai bambini ma non particolarmente violento.
Raccoglie e sintetizza le due prime autobiografie di Nicolai Lilin, di cui avevo parlato quasi due anni fa ("Educazione Siberiana" e "Caduta Libera") lo fa rendendo abbastanza il senso della comunità siberiana e delle scelte di Lillian ma anche con molte licenze poetiche, tagliando all'inverosimile e perdendo gran parte delle riflessioni dell'autore e del "succo" dei libri.
Assolutamente da vedere, ma dopo averli letti (anche perché sono scritti molto bene e interessanti) dunque.
E infine, "Il lato positivo". Il protagonista, l'attore Bardley Cooper, e' veramente bravo, oltre che attraente (secondo il mio gusto personale), il tema del film tutt'altro che banale, il tono appropriato, la morale degna di nota. Non c'è niente di facile e scontato ma neanche di così impossibile o "forzato" e Robert De Niro, a fare il padre di un figlio un po' matto...impareggiabile.
Anche in questo film è lo sport (in questo caso la corsa e la danza), lo strumento per aprirsi, confrontarsi, affrontare i propri demoni e sfogarsi. Riscattarsi. Anche qui lo sport e la fiducia degli altri, saranno la via d'uscita, l'inizio e la fine.
E poi c'è tutto il resto: il relativismo, la difficoltà di capire chi è sano di mente e chi no, il senso delle convenzioni sociali, i rapporti famigliari e di coppia, la forza d'animo, la gioia di vivere comunque sempre, l'amore.
E' un film che secondo me colpisce. Difficile da spiegare. Sicuramente da vedere.
Tutto questo, un post senza capo né coda, per dire che comunque ci sono.

domenica 3 novembre 2013

Nano in crescita, film, riflessioni e...tempo regalato!

Il mio nano sta diventando grande.
Oggi, in piscina, nuotava come un pesciolino con la macchinina (tubo galleggiante piegato a u e sostenuto alle estremita' da un altro pezzo di tubo con due fori), usciva dai tunnels e si tuffava con sicurezza e poi mi è sembrato cresciuto in altezza. La sua fisionomia sta diventando quella di un bimbo e non più di un bebè, fa frasi complesse, canticchia e chiacchiera tantissimo, si toglie i pantaloni e le calzine da solo e sa mettersi scarpe, ciabattine e stivali in autonomia.
E poi è così bello con i suoi ricciolini d'oro!!
Ieri mi ha strappato un piantino perché così, di punto in bianco, ha deciso di fermarsi a dormire dalla nonna, dopo il tour dei cimiteri e una lunga passeggiata in centro città.Mentre ci stavamo vestendo per tornare a casa, lui, serenamente e semplicemente, ha detto che voleva rimanere con la nonna a fare nanna e pappa e si è anche dimostrato molto infastidito quando gli abbiamo chiesto se era davvero deciso...

In effetti, lui quando decide decide!
Ci ha salutato abbracciandoci e mandandoci un bacino, gli abbiamo telefonato dopo cena e lui tutto allegro ci ha dato la buonanotte e oggi mi ha detto che si è divertito molto.
Io, invece, ieri sera appena fuori casa sono scoppiata a piangere perché non mi aspettavo che prendesse lui l'iniziativa così,senza preavviso...l'Alpmarito, sempre razionale, ha sostenuto che era sintomo della sicurezza e tranquillità che gli avevamo trasmesso ed era fiero di lui...verissimo però un po' di groppo in gola mi è rimasto!
E quindi.....Tempo regalato (la maiuscola non è casuale), improvvisamente, così tanto che non sapevamo neppure cosa farcene, li per li!
Abbiamo visto un film intero e cenato con calma, rendendoci conto che era bello perché il nano comunque c'era ed era solo un intermezzo alla vita con lui. E io pensavo a come avevo fatto a vivere senza di lui per anni!(Molto sentimentale, vero? Forse per il fatto che in fondo era il giorno di Ognissanti, una ricorrenza non proprio allegra e il nano sembra crescere a vista d'occhio).Questa mattina mi sono svegliata presto per ottimizzare il tempo, tra commissioni, riordino e un po' di nostalgia...masochismo?!
Ma torniamo al film: "Warriors", la storia commovente di due fratelli lottatori e di un torneo di MMA (lotta mista) con un premio finale di 5 milioni di dollari.La storia di come l'infanzia segni la nostra vita, di come un padre, a modo suo, possa amare i suoi figli anche se malato ed alcolista, di come ci sia sempre tempo di perdonare e della forza dei legami di sangue.E poi, e' la storia di due ragazzi che si battono per il bene delle persone che amano, dimostrando che motivazione ed allenamento possono fare di un uomo un campione.Sarà perché mi piacciono i film che hanno a che fare con gli sport, boxe inclusa, sarà perché era il primo film senza interruzioni che vedevano da mesi ma..ieri ha assunto un sapore speciale!Quasi come quello della zuppa di cavolo di mamma e nonna, mangiata al pranzo di Ognissanti...quanto amo la cucina tradizionale (soprattutto se mi basta sedermi e mangiare solo)!!


Sabato a pranzo, un'altra sorpresa: il nano ci ha lasciato parlare a lungo con lo zio, giocando da solo e leggendo i suoi libri in autonomia sul divano.Magari sarà un evento più unico che raro ma dimostra che sta crescendo e formandosi la sua personalità.

Poi naturalmente c'è stato il giro dei cimiteri e la nonna di nuovo malata e i lavori alla casa che sono iniziati davvero e....mi fermo a pensare che lui non sarà qui, con me, a vederla, che non conosce il suo bis- nipotino che porta il suo nome, che non ha mai potuto vedere l'Alpmarito e che in 15 anni la mia vita e' cambiata tantissimo ma se penso a lui, e' come se fosse sempre accanto a me e mi sembra ieri che veniva a prendermi a scuola e parlavamo...e mi manca, mi mancherà sempre.



giovedì 17 gennaio 2013

Di film e di pensieri..

avevo in mente un post sui nonni o qualcosa di leggero e divertente, per dimenticare il nostro essere una famiglia influenzata, invece..

invece ieri sera ho visto un programma su MTV dal titolo "16 anni e incinta", in cui la protagonista, sedicenne e incinta, appunto, dopo dubbi, rimorsi e ripensamenti e dopo aver tenuto con se la sua bambina per il primo mese di vita, decide definitivamente di darla in adozione ad una coppia, rassicurata dal fatto che si tratta dei suoi zii, con cui ha un bel rapporto, nonostante vivano dall'altra parte dello Stato.

Non so se sia davvero una storia vissuta o no, se i protagonisti fossero attori o no, comunque il rpogramma mi ha colpito molto, sotto molti punti di vista.

In primo luogo, mi ha colpito l'enorme differenza tra i genitori americani e i genitori italiani, almeno per come emergeva dal programma e per l'idea dei genitori americani che mi sono fatta leggendo libri e vedendo film: la madre della ragazza (il padre non c'era) la sprona a decidere autonomamente, ponendole tanti interrogativi "scomodi" e problemi e soluzioni pratiche. Non le mette fretta e non dava giudizi ma la pone di fronte alle sue responsabilità. Da un lato le offre appoggio, un tetto per la nipote, aiuto materiale; dall'altro, con molto pragmatismo le ricorda che lei ha già cresciuto e mantenuto le sue figlie e continua a farlo e che si aspetta che l'adolescente faccia lo stesso, frequentando il college e lavorando in contemporanea, se vuole tenere la bimba, nonchè aiutando nei lavori domestici.
Contemporaneamente le assicura che, se farà tutto il possibile, lei colmerà le esigenze economiche rimanenti e le starà vicino il più possibile.
Alla fine la ragazza, che sognava di fare la giornalista a New York, sceglie l'adozione e parte per un college in città, lontano da casa.
Ecco: pur sperando di non trovarmi mai nella stessa situazione, io mi auguro un domani, di saper essere una madre così per il mio nano.
Mi chiedo però, se sarei capace di mandarlo a studiare e vivere così lontano a 16 anni.
Forse in relatà tanta precoce autonomia è uno svantaggio, forse a quei ragazzi mancheranno sempre radici ed un'idea solida di famiglia. Forse no. 
Nei film gli americani si spostano rapidamente e frequentemente da una città all'altra, da uno stato all'altro, anche molto giovani e lasciano senza rimpianti case e amicizie.
Ecco, non so se sia la realtà, ma fa riflettere.
Perchè io da una parte vorrei sapere essere un pò meno radicata, un pò più "coraggiosa", sentirmi meno pesantemente trattenuta qui. 
Dall'altra però, so che non sarei mai felice vivendo così, senza "metter radici" a lungo e senza la mia famiglia a portata di viaggio in auto (non dico dietro casa, eh?).


E poi c'è la scelta dell'adozione. 
La ragazza del programma riflette sul fatto che gli zii/genitori adottivi hanno la maturità, l'esperienza, la capacità economica di crescere la bambina meglio di lei, che potranno offrirle più opportunità e mandarla all'università. Lei invece, non può garantire nulla, nè per sè nè per la piccola.
Ebbene, pur credendo fermamente nel valore dell'istruzione e  della cultura, pur sapendo che i soldi non sono tutto ma aiutano e pur pensando che sedici anni sono pochini per diventare madre, vedendo il programma ho pensato che niente e nessuno può garantire nulla: le situazioni economiche e lavorative possono cambiare, la salute può peggiorare improvvisamente, i luoghi e le case possono essere distrutti (le calamità naturali ce lo ricordano periodicamente), i familiari, prutroppo, si possono perdere, un titolo di studio può servire oggi e domani non più..persino i sentimenti possono cambiare, ma l'amore di una madre e la voglia di dare il meglio per ed ai suoi figli, credo che raramente possa venire meno.
E la cosa più sorprendente è che, prima della nascita del nano, mi sarei fermata al ragionamento della ragazza.
Sono cambiata, è ufficiale.

Anche perchè alla fine del programma piangevo come una fontana, sotto gli occhi stupefatti del marito.

Oggi, prese un paio di ore di pausa dal lavoro e sotto aspirina, mi sono vista "Ricatto d'amore", una commedia romantica con Sandra Bullok e un attore molto intrigante (Ryan Reynolds, chissà se ha girato altri film!) e...ho pianto ancora, ma stavolta dal ridere e senza ritegno: ok, è ufficiale, non sono cambiata così tanto!

p.s. Ma com'è che il nano si ammala spesso ma guarisce in 48 ore e noi, io ed il marito, che in teoria di anticorpi dovremmo averne mooooolti di più, rimaniamo ko per una settimana (pur lavorando quasi sempre, si intende)? Capita anche a voi?