giovedì 15 ottobre 2015

L'amore per il sapere

Ho sempre amato studiare.
Non tutte le materie, e non sempre, si intende, però ho sempre apprezzato l'opportunità di dedicare tempo allo studio, all'apprendimento, a nozioni a volte apparentemente inutili.

Tornando indietro, non solo rifarei il Liceo Classico, ma studierei ancora di più.
Sulla scelta della facoltà univeristaria qualche dubbio lo nutro, però certamente rifarei l'Università.
Perchè mai ho avuto così tanto tempo da consacrare allo studio come durante gli anni di superiori ed università e, soprattutto, così tante occasioni di stimolo e confronto culturale come al liceo.



Sarò sempre grata ai miei genitori per la possibilità che mi hanno dato e, soprattutto, per avermi fatto comprendere l'importanza della conoscenza, in qualunque campo.

Non credo che il mio percorso di studi sia il migliore o l'unico idoneo. NOn è questo che intendo.
Esistono tante strade, tante istituzioni scolastiche, tante esperienze di vita, tanti settori di conoscenza e tantissime fonti di apprendimento e, davvero, non saprei dire quale sia il migliore nè ho le competenze per giudicarli.

Io sono semplicemente grata del mio percorso.
Mio marito, ad esempio, non altrettanto del suo.

Ed è per questo che auguro a mio figlio di essere sempre curioso, di avere sempre voglia di apprendere ed imparare, l'umiltà per farlo da tutti e tutto, senza preconcetti, e la capacità di apprezzarlo.
Quali che siano le sue inclinazioni personali, le sue scelte scolstiche e le sue aspirazioni professionali.

L'Italia può vantare Università antichissime e rinomate, pur con tutti i loro indubitabili difetti e, spesso, la mancanza di adeguate risorse economiche.
Durante la nostra vacanza in Sardegna, abbiamo avuto la fortuna di visitare la sede di uno di questi Atenei: l'Università di Sassari.
Per puro caso.




 Pioveva a dirotto, eravamo in cerca di un posticino riparato da visitare quando siamo capitati davanti all'edificio dell'Università ed io, curiosa come sempre, sono entrata nell'atrio porticato per ammirarne l'architettura.
In quel mentre abbiamo scorto una famiglia di inglesi, con due figli sui 7 e 10 anni, che si guardavano intorno incuriositi, spingendosi verso l'interno dell'edificio.


E' passato un signore vestito in modo sportivo, che si è fermato e, comprendendo la loro curiosità, li ha invitati a salire la scalinata, portati nelle stanze del rettore ed affidati all'usciere perchè mostrasse loro l'Aula Magna e raccontasse la storia dell'Università.

Noi ci siamo immediatamente accodati!



Una delle aule magne utilizzate per la discussione delle tesi di laurea

Abbiamo così scoperto che l'Università ha quasi 400 anni, poichè è stata riconosciuta come tale nel 1617 (anche se fu fondata nel 1558) e tra i suoi alunni e docenti celebri pare ci siano stati, ad esempio, Antonio Segni, docente di diritto processuale civile, rettore nel 1943 e Presidente della Repubblica nel 1962, Francesco Cossiga, docente di diritto costituzionale, eletto Presidente della Repubblica nel 1985,il premio Nobel Daniel Bovet, Antonio Pigliaru,e Luigi Berlinguer.



L'Alpmarito si è prestato a fare da traduttore per gli inglesi e io sono rimasta colpita dall'interesse e dall'ammirazione dei turisti.




Devo ammettere che, come al solito ogni volta che entro in una Università, ripensando alle mie due lauree (triennale e specialistica), ho provato un brivido di emozione.

Ah, quel signore, è risultato essere il Rettore.

Ovviamente, non ho potuto esimermi dal fotografare anche un altro dei luoghi che cerco sempre nelle città che visito....il Tribunale.
Questa, però, è una questione di deformazione professionale !!!





E voi, vi è mai capitato qualche cosa di simile ?
 Quali sono i luoghi che cercate sempre, viaggiando, se ci sono ?
Rifareste il vostro percorso di studi o cambiereste qualcosa?

Nessun commento:

Posta un commento

Un commento educato è sempre gradito!