mercoledì 13 maggio 2015

Passeggiando in mezzo ai treni, guidati dal faro della Vittoria

Ovvero, cronache della Pasqua in Friuli Venezia Giulia, terza puntata (dopo Trieste ed Tram de Opcina e l'Isola di Barbana).

Il nostro cicerone d'eccellenza, alias cugina friulana, in una domenica pomeriggio bellissima ma un pò ventata (un pò secondo gli standard triestini, tanto per i miei), dopo un lauto pranzo, ci ha portato a visitare una meraviglia di monumento storico nazionale, inaugurato nel 1927 alla presenza del re Vittorio Emanuele III e edificato, tra il 1923 ed il 1927, dall'Archietto Arduino Berlam allo scopo di celebrare il passaggio della città di Trieste al Regno d'Italia e di commemora i caduti in mare nel corso del primo conlitto mondiale.
Come sempre, al cospetto di questi pezzi di storia d'Italia, rimango affascinata ed intimorita.
In questo caso, poi, il monumento è anche il faro di Trieste  detto faro della Vittoria per via della scultura della dea Nike posta sulla sommità (in rame sbalzato, per resistere alle forti raffiche di bora ha delle paerture nella ali, così da offrire minor resistenza al vento) e svetta dall'alto dell'altopiano del Carso, regalando una magnifica vista sulla città e sul mare.








































Ci si arriva percorrendo una strada un pò tortuosa che si inerpica sopra Trieste, posteggiando proprio sotto il basamento e poi salendo a piedi attraverso il "boschetto" sottostante..

 entrando dalla porta del forte Kressich posto alla sua base e anch'esso storico (costruito nel 1854 con ponte levatoio e doppio sistema di porte, costituiva una delle postazioni più importanti dell'Impreso austriaco per estensione ed armamento), dotato di una serie di gallerie e sotterranei purtroppo non visitabili...

per poi mettersi in coda !
L'ingresso è gratuito  ma è possibile solo il sabato e la domenica dalla 15 alle 19 - ultimo ingresso 18.30 - e si sale in gruppetti di 10 persone,. per 15 minuti per volta. Pertanto, è probabile dover aspettare nella piazzetta sottostante (o al bar posto a lato dell'ingresso del "boschetto") e iniziando a rimirare il paesaggio.


Avremmo voluto salire fino al terrazzo del secondo anello, quasi in cima (su quello finale in ferro non è consentito l'acceso per motivi di sicurezza), ma il vento forte ha fatto sì che fosse chiuso.
Perciò abbiamo dovuto accontentarci, si fa per dire, del primo anello, godendo "solo" di questa vista...









e facendo solo pochi scalini!
Per gli amanti dei dati tecnici, sappiate cheil faro è alto 67,85 metri, il corpo illuminante ha una intensità media di 1.250.000 candele e una portata media di 35 miglia.
E' tutto scritto sull'opuscolo informativo che consegnano all'ingresso, non ho torturato il personale per estorcere dati, giuro!!!



















Terminata la visita, siamo andati a farci un giro sul lungo mare, con l'idea di entrare all'Immaginario scientifico di Trieste, di cui avevo tanto sentito parlare però...era eccezionalmente chiuso perchè aperto eccezionalmente il lunedì di Pasqua!!
Un motivo in più per tornare presto in Friuli, no?

Ci siamo quindi goduti un gelato in un bar che deve essere stato particolarmente elegante e ricco, ora sembrava un pò, come dire...decadente.
In ogni caso, il gelato è piaciuto ai bimbi, la vista a noi.




 Già due anni fa Trieste ci aveva regalato grandi emozioni e si era rivelata un'ottima meta di viaggio anche con un bimbo piccolo al seguito.
Basti pensare al bellissimo museo dei treni, che aveva incantato sia il mio ometto, all'epoca piccolissimo, sia la "cuginetta grande"..

Vagando per le sale interne, con ricostruzioni, modellini funzionanti e "reperti" storici





E l'esterno, ancor più bello, con tutti i vecchi treni (ognuno con targhetta indicante tipo, nome ed epoca) !






A rivedere oggi le foto, mi sembra incredibile che sia già passato così tanto tempo ed il mio ricciolino biondo sia cresciuto così tanto !!!

E voi, ci siete stati? Avete visto il faro della Vittoria o l'Immaginario scientifico  di Trieste?

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