venerdì 31 gennaio 2014

L'imperdibile "La verità sul caso Harry Quebert" e un non male "La biblioteca di Peppa Pig" per i piccoli

Per gli adulti


"La verità sul caso Herry Quebert"


Il 30 agosto 1975 ad Aurora, cittadina del New Hampshire, una ragazzina scompare.
Trent'anni dopo, il caso viene riaperto ed entrano in gioco un famoso giovane scrittore, Marcus Goldman ed il suo ex professore di Università nonché amico Harry Quebert.
Marcus Goldman, il professor Harry Quebert e la giovane Nola, ma anche Jenny, i suoi genitori, i poliziotti di contea, l'ispettore Gahalawood, l'imprenditore molto benestante, il suo assistente ed autista, e tutti gli abitanti di Aurora, com'erano nel 1975 e come sono nel 2008, prendono, conquistano, incuriosiscono, portandoti tra quelle strade, in quella realtà.
E poi il blocco dello scrittore e le regole per scrivere un buon libro del professor Quebert, ad inizio capitolo, semplici ma vere, anche viste dalla parte di un lettore. E l'amore, il rimorso, la stupidità umana e gli errori, il dolore e la nostalgia. Tutto in 770 pagine che, almeno per quanto mi riguarda, ti catturano e affascinano.
Quando arrivato alla fine di un libro vorresti subito ricominciare da capo per non abbandonarlo, secondo me, hai trovato un buon libro!

"Il primo capitolo e' fondamentale Marcus. Se ai lettori non piace, non leggono il resto del libro."


"-Vorrei insegnarti la scrittura, Marcus, non perché tu possa imparare a scrivere, ma affinché tu possa diventare uno scrittore. Scrivere romanzi non è una cosa da niente: tutti sanno scrivere ma non tutti sono scrittori.
-E come si fa a sapere di essere uno scrittore, Harry?
-Nessuno sa di essere uno scrittore, Marcus. Glielo dicono gli altri."
"Se non hai il coraggio di correre sotto la pioggia, non avrai il coraggio di scrivere un libro......Se hai dubbi su ciò che stai facendo, mettiti a correre. Corri a perdifiato, senza mai fermarti. Sentirai nascere in te la rabbia di vincere..."
*****
Per i piccini.


Devo ammettere a malincuore di aver dovuto cedere dinnanzi alle pressanti richieste del nano di libri di Peppa Pig (già non guarda cartoni, su qualcosa devo cedere).
Il primo scelto e' stato uno studiato ricatto emotivo: al super, ne ha guardati e sfogliati quattro o cinque (la sosta dinnanzi agli scaffali libri e' l'unica parte della spesa che mi piace!) e poi, trionfante, mi ha mostrato e chiesto questo, spiegando che era bello perché era un libro su Peppa e George che vanno in biblioteca come noi....mica potevo dire di no!!
In effetti, rispetto alla media di Peppa, non è male, a parte la presa in giro di Papà Pig. Quindi, se dovete cedere, consiglio "La biblioteca", Euro 3,88.
L'altro e' stato scelto forse perché la cuginetta sta perdendo i dentini. Le illustrazioni non sono male, anche se la storia quasi non c'è. Al nano, comunque, piace!
Euro 3,88 anche questo.
Questo post partecipa al Venerdì del Libro di Home Made Mamma, www.homemademamma.com

giovedì 30 gennaio 2014

Questione di carattere

Sono notti quasi insonni.
Io ho appena ingurgitato l'ultimo antibiotico della scatola, rendendomi conto che sono già passati sei giorni e manco me ne sono accorta. Il raffreddore, però, non accenna a diminuire e pure il mal di orecchie.
L'Alpmarito soffre per il post ustione.
Il nano ha una tosse catarrosa che fa paura e si aggira inquieto tra il suo lettino ed il lettone, chiama mamma e mi vuole vicino, ovunque, tira calci e tossisce, si lamenta e tossisce, cerca il suo doudou e cambia letto e poi torna. Fuori nevica.

E mio figlio mostra tutto il suo carattere, che definire determinato e' dir poco, non si smuove di un millimetro dalle sue decisioni, una volta assunte. E non è uno di quei bambini incerto nel decidere quando gli proponi delle scelte. No. Lui ti ascolta, ti guarda con i suoi occhioni seri e sentenzia, senza più cambiare idea.
E' così sul gusto del gelato, su cosa preferisce per cena, sulla scelta del gioco o sul colore della maglietta da indossare. E su queste cose assecondo e stimolo la sua autonomia decisionale. Però forse dovrei rivedere le mie idee educative.
Martedì, dalla pediatra (controllo di questa tosse, per evitare un'altra brinchite, che da quando ne ha avute due il primo anno sono terrorizzata = pomeriggio di lavoro perso e piani saltati): mi chiede se riesco a fargli l'aereosol, dico che no, non c'è storia, perché è sempre stato così. Allora mi dice di fargli frequenti lavaggi nasali e dargli uno sciroppino alle erbe espettorante. Chiedo se e' dolce, per andare sul sicuro.Lo è, mi assicura. Esco e compro lo sciroppo alla sempre modica cifra di 16 euro, tanto per.
Almeno non è nulla di grave, mi consolo, non ancora.
Ho promesso al nano un premio, per il caso in cui si fosse fatto visitare senza piangere come un disperato.
Lui ora vuole riscuotere e mi chiede un libro di peppa pig. Detesto peppa, ma lui sceglie di chiedere un libro e io gongolo. Vada per il libro.
Torniamo a casa e "propongo" lo sciroppo. Nulla da fare. Provo con imporgli una scelta: o lo sciroppo o l'aereosol, tanto immagino la risposta, aniz, ne sono certa.
Errore. preferisce l' aerosol e, in effetti, sta zitto e fermo per tutti i quindici minuti e così la mattina dopo e la sera dopo e forse questa mattina, se riesco a svegliarlo.
Solo che la pediatra non mi ha detto cosa mettere nell'aereosol, logicamente, quindi metto soluzione salina e quattro gocce di fluibron, che mi aveva prescritto tutte le volte precedenti.
Per ora la tosse non migliora ma il nano resta fermo nel suo proposito. Bando allo sciroppo.
E io non insisto (sabato l'ho costretto ad ingurgitare tachipirine perché aveva la febbre ed è andato in bagno tossendo e sputando nel bidet finché non ha vomitacchiato...e ha solo due anni e tre mesi, alleluia).
Stesso pomeriggio, post aereosol.

Cambio il nano e mi accorgo di avere solo più quattro pannolini di numero, perciò commento ad alta voce che dobbiamo ricordarci di comprarli domani.
Il nano mi guarda e serissimo mi dice che no, non servono, perché lui è grande e non ne ha più bisogno. Vuole le mutande come S, una sua compagna di nido, e i pannolini posso darli a A., la cuginetta più piccola.
Sono le sei di sera, non ho voglia di uscire e mi accontento di usare i body come canottiere, ripescando negli scatoloni quattro mutandine dei completini estivi. Tanto di notte il pannolino lo mettiamo lo stesso.
Risultato? Un numero imprecisato di pipì addosso, maestre sorprese da questa decisione repentina e, temo, dalla mia totale impreparazione e disorganizzazione con i cambi, ma disponibili a sopperire il primo giorno con indumenti di scorta dell'asilo (vi ho già detto quanto amo queste maestre?! No??Tantissimo!), lavatrici a gogo', stendino sempre aperto (che con la neve fuori, non è che l'aria sia proprio secca), commenti raccolti sul fatto che non è proprio la stagione giusta (ed infatti, ma mica l'ho deciso io, di fretta non ne avevo proprio), rete di scambio vestiti usati attivata e....un nano deciso e determinato nonostante, per il momento, le pipì nel water si contino sulle prime dita di una sola mano.

Non so, forse sbaglio io, ma visto il caratterino del nano, ho avuto paura che non assecondandolo in questa decisione l'avremmo pagata cara in seguito. Perché se poi in primavera avesse detto no, sarebbe stato no davvero.
Ho un dubbio, però: chi comanda in casa nostra?!!????
E i vostri figli, sono anche loro così? Come reagite voi?

martedì 28 gennaio 2014

Ma le altre mamme come fanno??!! Scuola dell'infanzia e sensi di colpa, ancora.

Riunioni di presentazione della scuola dell'infanzia. Ne seguo due: quella del paese in cui vivo (A) quella del paese vicino (B) dove già il nano e' al nido.

Lascio perdere il terzo istituto, privato parificato, in centro al paese perché troppo scomodo per il parcheggio e perché, appunto privato.

Asilo B: le maestre sono sei per 56 bambini, età media quaranta /quarantacinque al massimo, con figli.

Ci illustrano i loro progetti e lo svolgimento della giornata al nido, mostrandoci un video di foto raccolte negli anni, l'entusiasmo nella voce e nei gesti, la voglia di rendere partecipi.

Parlano di progetti sulle emozioni, di psicomotricità, di castagna te con i nonni, recite, carnevale! gite sul territorio! scoperta degli elementi! appello e momento del pasto in francese! momenti di gioco libero! della scelta di non far indossare il grembiulino perché scomodo per i bimbi che devono imparare ad andare in bagno e togliersi/ mettersi la maglia da soli, perché devono imparare a sporcarsi ed a non farlo, degli autoritratti, dell'elaborazione delle esperienze attraverso autoritratti.

Ci mostrano aule spaziose e luminose e tanto spazio verde.

Aggiungono che qualche progetto verrà tagliato dal Comune, che in piscina non li portano perché non hanno i soldi, che non c'è il dopo scuola per lo stesso motivo.

Entrata: dalle 7.45 alle 9.00, uscita, dalle 16.15 alle 17.30.

Il mercoledì uscita alle 15 al massimo. In questa regione "d'eccellenza' funziona così, almeno le insegnanti fanno aggiornamento negli orari di lezione e non nelle ore libere e i genitori possono far fare attività extra ai figli (si, certo, averne di tempo).

E niente lavaggio dei denti, se no i bimbi se si scambiano lo spazzolino e non è igienico. E quando giocano fuori, li lasciano a briglia sciolta (parlano di autonomia ma io temo sia voglia di prendersi una pausa e stare ne in pace).

Per me non basta, io fino alle sei e trenta/ sette sono in ufficio. Dovrei tagliare la pausa pranzo, quando la faccio e correre, oppure appoggiarmi ancora ai nonni, anzi tutte e due.

Con i nonni ho parlato e mi hanno fatto capire, con parole non dette e incoraggiamento a scegliere la scuola A, che non vogliono impegni fissi, neppure se si tratta di un'ora quattro sere a settimana e tre il mercoledì pomeriggio, alternandosi tra loro.

D'altro canto, il figlio e' mio, loro hanno già dato, si sono arrangiati e hanno fatto le loro scelte e poi in questi due anni ho pesato tanto e lo so bene. Non posso pretendere, lo capisco.

Però.

Sono uscita dalla scuola B con l'idea di un posto stimolante e allegro. Come me, l'Alpmarito.

Sono uscita dalla scuola A cercando di convincermi che non è tanto male, che tutti in paese ne parlano comunque bene, che è comoda e che gli insegnanti al giorno d'oggi sono preparati e che è semplicemente molto simile alla scuola materna di una volta, quella dove sono andata io e mi sono sempre trovata benissimo, non ho avuto difficoltà alle elementari e mi divertivo.

Ma non riesco ad ingannarmi: l'impressione e' quella della precarietà, del caotico e della mancanza di entusiasmo.

Le maestre, tre su quattro, hanno letto il POS che avevano stampato, alquanto generico, e dato le informazioni pratiche su orari, mensa, grembiulino, ma senza spiegare il perché, senza metterci del loro, senza foto ne' tante parole.

Una non ha parlato, l'altra andrà in pensione a settembre, un'altra e' in maternità e torna a settembre ma non c'era, il dopo scuola lo fa una ragazza di cui non dicono e non sanno nome e cognome e poi non si sa se sarà sempre lei.

Le aule sono più piccole, l'edificio più vecchio, il giardino e' un fazzoletto di erba finta a lato strada, anche se dicono (e so che è così) che li pertano spesso a spasso nelle vigne dietro la scuola.

Però ha il dopo scuola e quindi, a prezzi modici, terrebbero il nano fino alle sei e trenta tutti i giorni. Ed è esattamente davanti al mio studio, basta attraversare la strada.

Non so decidere e mi chiedo come facciano le altre mamme.

E ' giusto lasciarlo dalle 8 del mattino alle 6.30 di sera a scuola e/ o con estranei, anziché farlo stare un'oretta con i nonni quando non posso e se no con me?

E' meglio l'entusiasmo o la comodità organizzativa?

I nonni saranno disponibili, al di la della resistenza e del formale "non impegno", o no? Saranno altri tre anni di richieste di favori e salti ad incastro?

La mia e' solo un'impressione e mi lascio influenzare troppo dalle apparenze?alla scuola A l'Alpmarito non è potuto venire ma un'altra mamma mi ha riferito di aver avuto le stesse sensazioni, più un parcheggio che un luogo formativo, anche se tutti parlano bene di tutte e due le scuole.

E poi ci sono le altre mamme, la maggior parte e' a casa o non ha problemi di orario alle cinque e trenta., le poche che ne hanno scelgono la scuola A senza farsi domande perché è comodo.

Ai miei tentativi di proporre una soluzione condivisa tra le mamme con lo stesso problema (coprire il mercoledì pome e un'ora la sera), avanzata con tanta fatica perché in queste occasioni sono super timida, ho ricevuto un risposta solo sguardi vacui e nessun cenno di intesa o incoraggiamento.

Ma le altre mamme come fanno????!!!

E oggi devo decidere. Avrei voglia di tornare in entrambe le scuole prima, di chiedere ancora e ancora in giro ma so che, in fondo, non servirebbe.

La verità e' che tutta questa angoscia decisionale riflette i miei sensi di colpa latenti, che razionalmente scaccio perché so essere inutili, dannosi e comunque ingiustificati, faccio già il meglio che posso; nel subconscio, però, riemergono prepotentemente e mi rendono fragile emotivamente ed insicura.

La verità e' che, per quanto non aspiri a imitare nessuna in particolare e sia convinta di fare bene, dedicando tempo ed energie anche al lavoro e al marito (che poi non sono così tante), non sono la mamma che mi immaginavo o, ancor meglio, mi immaginavo che non avrei sofferto particolarmente nel lasciarlo al dopo scuola o con i nonni per andare a lavorare e, magari, a farmi una nuotata ogni tanto.

E invece.

sabato 25 gennaio 2014

Mamma avvocato in cucina...verdure nascoste!

Un tempo mangiavo volentieri i finocchi crudi, in insalata, specialmente d'estate.
Da qualche anno però, l'allergia mi consente di consumarli solo cotti ( e anche così rischio).
I finocchi bolliti, però mi fanno tristezza e allora ho provato questa ricetta di mia madre (liberamente interpretata).
Finocchi alla besciamella
2 finocchi
Un pacco di besciamella pronta (prima o poi proverò anche a farla, promesso)
Qualche sottiletta
Eventuali riccioli di burro
Lavo i finocchi e tolgo loro gambi e foglie, poi il taglio in quattro e li sfoglio, lavandoli di nuovo.
Di solito, il lavaggio e' compito del nano, per il quale ogni occasione e' buona per aiutare e giocare con l'acqua!
Li ripongo su una terrina con il bordo alto, a strati, con in mezzo la besciamella e, volendo riccioli di burro (danno più gusto ma certo non alleggeriscono).
Sull'ultimo strato, ben coperto di besciamella, adagio le sottiletta, il cui gusto un po' più forte da sapore al tutto. Si può anche grattugiare pecorino o parmigiano, però, o tagliare a fette sottili altri formaggi a scelta.
Poi tutto in forno. Io uso il microonde in modalità forno combinato, per 25 - 30 minuti.
Ecco il risultato! (Non aggiungo sale, visto che ogni tanto li mangia anche il nano, ma se usate formaggi neutri, secondo me ci sta bene).

Non è molto leggero ma son sempre verdure!!!!

venerdì 24 gennaio 2014

Colpo al cuore

"Colpo al cuore" di Janet Evanovich


Durante le festività natalizie ho avuto modo di fare scorta nelle biblioteche dei dintorni e ritrovare alcune autrici che mi piacciono sempre. Come questa e come Margherita Oggero.

Non sono capolavori, ma mi regalano ore di svago piacevole e mai banale.

E così è stato anche questa volta.

I romanzi della Evanovich raccontano le avventure di Stephanie Plum, una cacciatrice di taglie improvvisata e pasticciona ma molto simpatica, alla ricerca di personaggi stravaganti in libertà su cauzione da condurre in Tribunale per le udienze (a pena di perdita della cauzione versata, per loro, dal suo datore di lavoro).

C'è da ridere e sorridere, per la stramba famiglia della protagonista, per le sue "originali" colleghe di lavoro, per le sue amicizie a dir poco discutibili, per il suo focoso fidanzato e per le particolari situazioni in cui la costringono i suoi "fuggitivi".

 

Insomma, ci si affeziona ai personaggi (che si ritrovano romanzo dopo romanzo della stessa serie) e ci si diverte, in un America che pare violenta e superficiale ma anche aperta e ricca di possibilità.

E questo volume non si smentisce.

Un libro leggero ma scorrevole e piacevole che mette il buon umore.

 

Questo post partecipa al Venerdì del Libro di Home Made Mamma, www.homemademamma.com

 

mercoledì 22 gennaio 2014

A volte, come mamma, mi detesto.

Ho letto il post di Barbara, ri-bloggato da Lucia.

Calza a pennello.
Son giorni in cui mi interrogo su come organizzare i prossimi anni di scuola dell'infanzia del nano, perchè a breve dovrò iscriverlo.
Son giorni in cui mi chiedo se c'è un modo per non vivere sempre così di corsa.
Purchè non sia rinunciare al mio lavoro, che amo, e a qualunque attività fisica (che già ora è ben sacrificata) o svago e a vedere amici e parenti nel weekend.
Il nano la sera non vorrebbe mai abbandonarsi al sonno (anche se poi verso le nove e trenta di solito crolla) e la mattina non vorrebbe mai alzarsi, anche se alla fine al nido ci va felice.
Vorrebbe dormire, quanto noi, più di noi.
Invece mi ritrovo a svegliarlo, prima dolcemente poi sempre più bruscamente, presa dallo sconforto, a fargli fretta mentre fa colazione (che già non ama molto), mentre si veste / lo vesto, mentre saliamo in macchina, mentre lo preparo nell'anticamera del nido.
E lo stesso la sera.

Lo vedo soffrire per questo.

Vorrebbe giocare e deve uscire.
Vorrebbe dormire e deve svegliarsi.
Vorrebbe rimanere a giocare e deve dormire.
Vorrebbe farsi leggere ancora storie e deve chiudere gli occhi.
Vorrebbe giocare e deve lavarsi i denti e mettersi il pigiamino.
Vorrebbe continuare a lavarsi i denti e giocare con l'acqua e deve andare a letto.
Vorrebbe giocare e bisogna andare a mangiare dai nonni / fare la spesa / vedere gli amici.
Vorrebbe continuare a mangiare dai nonni / fare la spesa / vedere gli amici e deve smettere e passare ad altro.

Persino il nostro appuntamento settimanale con la palestra di arrampicata, che tanto piace a noi e al nano perchè gioca sui tappetoni con il cuginetto e si aggrappa alle prese, si trasforma sempre in una corsa al cronometro.

Sto riempiendo la sua vita di orari e doveri e mi detesto per questo.

Già ci sto stretta io (non per nulla sono perennemente in ritardo), figuriamoci lui.
E correre non mi piace per niente, neppure se periodicamente mi ci metto d'impegno per dimagrire.
Corriamo e non riusciamo mai a fare tutto, nè lui, nè io (tanto meno l'Alpmarito, ma lui non ci prova molto comunque).

Esiste una soluzione?
Io non la vedo, aiutatemi voi.

venerdì 17 gennaio 2014

L'altra faccia della luna..quella bella

Ho iniziato l'anno lamentandomi di incidenti e fatiche, oltre che raccontando il nostro Natale.
Ho dato la colpa alla luna vecchia ( Mammavvocato: Tutta colpa della luna ) e mi sono augurata che il "vero" nuovo anno portasse finalmente qualcosa di buono.
Però so che non basta desiderare, bisogna metterci impegno.
Ed allora voglio raccontare e così ricordare e mettere nero su bianco, ciò che di bello le festività natalizie mi hanno regalato. Prima che questo impegnativo gennaio mi risucchi di nuovo tempo ed energie.
L'ordine e' del tutto casuale:

1. I giochi sulla neve con il mio nanetto, i primi passi con gli scietti e tante discese con il bob!





4. Le abbuffate e i ritrovi familiari, caotici ma affettuosi;
5. Soddisfazioni sul lavoro (perché no, non mi sono fermata tra un giorno di festa e l'altro)
6. Tanti giochi nuovi da fare con il mio bambino (a cui dedicherò un post, il prima possibile)
7. Shopping ai primi saldi (= ho pagato un prezzo più vicino al valore del solito ma sempre alto, però ogni tanto ci vuole). Ogni tanto anche le donne che non amano particolarmente moda e negozi come me hanno bisogno di rinnovare il guardaroba.
E poi, quando è la tua nonnina ultra ottantenne a farti notare che forse la maglia che indossi, anche se sei a cena in famiglia, e' un po' vecchiotta e non più tanto adatta....e' proprio ora di fare acquisti!!!



E ne sono molto soddisfatta, anche se le foto non rendono!

8. La magia dei colori e degli addobbi natalizi (ma di questo ho già parlato in abbondanza qui Mammavvocato: Un po' di Natale, per immagini e qui: Mammavvocato: Tutta colpa della luna );



9. Il bianco splendore


10. L'affetto e la compagnia di mia madre e mia nonna, di cui ho finalmente potuto godere a lungo, come un caldo abbraccio
11. Il vino Sauternes
Foto dal web
Foto dal web
12. I presepi da fare, ammirare e mostrare al nano di casa e dei vari oratori.



13. Gli amici tornati dalla Scozia per le feste che si sono ricordati di chiamarmi e con cui ho trascorso un bellissimo pomeriggio...perché se c'è sintonia, c'è sempre

14. Scorci splendidi ed inaspettati del mio Piemonte ( qui siamo ad Azeglio), con gli amici italiani emigrati in Scozia.




15. Le telefonate di auguri degli amici e dei parenti che contano davvero (S., ci sei anche tu!)

16. Tante letture, per me e per il nano! E pazienza se oggi e' venerdì e non pubblico nessuna recensione, di venerdì ce ne saranno tanti! (Ne ho scovati di libri incantevoli o semplicemente molto carini e scorrevoli, in questi ultimi mesi e non vedo l'ora di parlarne).

17. I propositi per il nuovo anno, come scrivere regolarmente sul blog (infatti basta vedere questi primi 17 giorni di gennaio!!), dimagrire (sehhh!!! Nnn ce la farò mai!), fare sport regolarmente (magari!), finire casa (impossibile), litigare meno, perdonare di più, essere più paziente con il nano. Tutto facile, eh?

18. Una splendida mostra fotografica al Forte di Bard, purtroppo già finita (Word presso Photos) che mi ha fatto riflettere e sentire fortunata ma, nel contempo, ha risvegliato sentimenti di rabbia verso la stupidità degli uomini e la facilità con cui si fanno manipolare, magari in nome del credo religioso.

19. Le filastrocche sulla Befana. Perché tutti aspettano e ammirano Babbo Natale ma io ho sempre adorato la simpatica vecchietta che vien di notte con le calze tutte rotte, il vestito alla romana, i buchi alla sottana, sulla scopa di saggina, viva viva la vecchina!!!



giovedì 9 gennaio 2014

Un dono molto speciale, parte seconda. Ovvero, le impressioni della mia "accoppiata" e della sua bambina!

Due giorni fa (http://www.mammavvocato.blogspot.it/2014/01/un-dono-molto-speciale.html) ho raccontato dell'iniziativa Regala un libro per Natale e dell'emozione del nano (e mia) nello scegliere e inviare il nostro dono e nel ricevere e scoprire i libri ricevuti.
Oggi, ospito con gioia il racconto dei nostri "partners" nell'iniziativa: Grazie, la sua bimba e suo marito!
" Lo scorso Natale abbiamo partecipato a #Regalaunlibropernatale, una bellissima iniziativa di Federica, di Mammamogliedonna e di Floriana, di Madrecreativa
Sono stata piacevolmente sorpresa, guardando il tuo blog per " Regala un Libro".
Colgo l'occasione per ringraziarti nuovamente per aver accettato questo piacevolissimo scambio di libri tra i nostri piccoli angeli.
E' stata una bellissima esperienza che abbiamo condiviso in famiglia tra me mio marito e la nostra piccola e anche virtualmente con voi.
Il bello di questa esperienza è stata sicuramente l'attesa, che comunque caratterizza le festività natalizie come emblema stesso del Natale.
Sicuramente, come voi, è stato bello cercare di acquistare un libro che fosse rispondente ai gusti del tuo bimbo e quindi la ricerca del libro in libreria più adatto osservando la copertina del libro, le pagine, i colori e le immagini del libro.....e poi.... la spedizione e ancora il rimanere in attesa e quindi, con la piccolina chiederci di giorno in giorno.....sarà arrivato! non sarà arrivato!!!!
Ed ecco, infine il prezioso “scrigno” e la gioia tutti insieme di aprirlo e gustare nel focolare domestico l'atteso dono.
Appena aperto il mio angelo si è innamorata a prima vista di Tutto di Emma Dodd, bellissimi gli inserti dorati e le illustrazioni. Mamma Koala racconta al suo cucciolo quali sono le cose di lui che più le piacciono, per manifestargli il suo amore. E’ una lettura dolcissima, ha fatto commuovere un pochino anche me! Il disegno di Babbo Natale colorato dal piccolino è piaciuto tanto alla mia piccolina!

Un grazie a mamma avvocato per il regalo e a Federica e Floriana per aver pensato a questa fantastica iniziativa!"


Grazie a te e alla tua bimba, aggiungo io!

Mamma avvocato in cucina....biscottini della Befana (e del nido)

Come annunciato la scorsa settimana (http://www.mammavvocato.blogspot.it/2014/01/qualcosa-di-nuovo-mamma-avvocato-in.html) questo sarà l'anno dei miei esperimenti in cucina.
E quindi.

Il 5, in onore della Befana, io ed il nano abbiamo deciso di dedicarci a fare i biscotti.
Finalmente, visto che la ricetta me la ero fatta dare dal cuoco dell'asilo nido dopo la festa di fine anno di giugno, quando me ne ero sbafati in abbondanza!

Peccato che il cuoco, evidentemente avvezzo a mamme più esperte nell'arte culinaria, alla mia richiesta di informazioni sulle sue deliziosi creazioni, si fosse limitato a fornirmi gli ingredienti, specificando che il segreto stava nella fecola di patate e, soprattutto, nel rosso delle uova sode a temperatura ambiente...io, però, non mi sono neppure stupita, per me un ingrediente valeva l'altro!
Quanto alla preparazione, la sua spiegazione e' stata questa, testuale: "Fare la pasta frolla con questi ingredienti."
Inutile dire che non ho osato esternare tutta la mia ignoranza in materia.
Internet mi è venuto in soccorso sul procedimento, peraltro semplice (anche se lungo, a mio parere).
Per gli ingredienti e le dosi, invece, mi sono attenuta scrupolosamente ai dettami del cuoco...in fondo e' il suo mestiere!

Biscottini dell'asilo nido

5 tuorli di uova SODE
200 gr di farina
200 gr di burro a temperatura ambiente
175 gr di fecola di patate
125 gr di zucchero a velo
Cacao in polvere se si vuole farli al cioccolato

1. Preparare le uova sode facendole bollire per 7-8 minuti.

Scolarle e lasciarle raffreddare a temperatura ambiente.
Intanto pesare e preparare tutti gli altri ingredienti, così da assecondare la precisione del nano e tenerlo occupato.

2. Sbucciare le uova e separare il bianco, che non serve per questa ricetta, e il giallo.
3. Frantumare i tuorli, schiacciandoli con la forchetta.
4.Impastare il burro ammorbidito con lo zucchero a velo.
Unire farina, fecola e uova schiacciate.
5. Armarsi di infinita pazienza e olio di gomito e impastare, impastare e impastare per un tempo che mi è parso infinito.
Miracolosamente e per la prima volta in vita mia, non mi sono arresa ( anche perché ero sola e non potevo chiedere l'aiuto provvidenziale dell'Alpmarito come faccio di solito in queste occasioni e poi...che figura avrei fatto con il nano che mi stava aiutando?!) e alla fine l'impasto, come per magia, si è trasformato in una palla morbida e liscia.

6. Avvolgerla in una pellicola e metterla a riposare in frigo per un'ora.

7. Toglierla dalla pellicola e stenderla, previo riempimento del bancone di lavoro di abbondante farina.
Se è troppo sottile, le forme non vengono, quindi è meglio un po' più spesso. L'ho capito al secondo rimpasto dopo i paciocconi con le formine del nano.
Disporre i biscottini sulle teglie, mettendo sotto la carta forno.
8. Informare a 170 gradi per 15 max 20 minuti, cambiando ripiano a metà cottura (tenete presente che il mio forno non è ventilato e cuoce malissimo, quindi magari a voi non serve).
Occhio però, bruciano in un attimo.
Io ho messo di guardia il nano mentre lavavo le terrine ed è stato provvidenziale.
9. Cospargere di zucchero a velo.
E voila'!!!!

Incredibile ma vero, il cuoco del nido aveva ragione al 101 %: le uova sode e la fecola fanno miracoli!



Sono buonissimi e super friabili....il nano se li è divorati e pure nipoti e, udite udite, i suoceri, ci hanno fatto i complimenti!

Il nano si è divertito un sacco, soprattutto a pasticciare e giocare con le formine a tema natalizio, però ve lo devo dire: e' stata una faticaccia!!!!








Ora non mi resta che aspettare martedì e annunciare al cuoco del nido che ci sono riuscita!!!