giovedì 20 giugno 2013

Lo scrivo o non lo scrivo? Lo scrivo.

Ho riflettuto a lungo se scrivere o no questo post.
Perchè non so neanche io cosa scrivere e come esprimermi.
Eppure mi ronzano in testa tante parole, tanta voglia di gridare la mia indignazione, almeno qui.
Altrimenti rischio di continuare a rifletterci per mesi, alla ricerca di spiegazioni che forse, semplicemente, non ci sono, perchè a volte è veramente difficile comprendere le motivazioni altrui, mettersi nei panni degli altri.

Qualche giorno fa io, l'Alpmarito, il nano e la nonna bis eravamo in auto, stavamo uscendo da un centro commerciale dove avevamo fatto un acquisto al volo per il nano, eravamo in ritardo per un matrimonio a cui non potevamo mancare, il nano era noioso e l'orologio correva veloce.
Ci immettiamo nella rotonda appena fuori dal centro commerciale, pieno, essendo di sabato pomeriggio alle quattro e posto in un paese, non nella perifieria di una grande città o in un'area industriale.
A lato della roptonda scorgiamo un signore con un tutore alla gamba mal seduto su un muretto, un ragazzino con la bicicletta a terra che lo sorregge, una sedia a rotelle rovesciata sul marciapiede davanti a loro.
Io e l'Alpmarito diciamo quasi in simultanea: "Ci fermiamo? Siamo in ritardo ma ...sembra che abbia bisogno e non c'è nessuno fermo. Sì, ci fermiamo".
Quattro frecce e scendiamo al volo.
Chiediamo al signore se è capitato qualcosa e se hanno bisogno di aiuto.
Lui risponde semplicemente: "Sì grazie".
Io vado a spostare la macchina appena oltre, dove non intralci, avviso la nonna bis che arriviamo subito e torno.
Il signore ci spiega che il ragazzino è suo figlio, lo ha chiamato per farsi aiutare perchè la moglie, che ha la macchina atrezzata per trasportare la carrozzella, non è raggiungibile, che è lì da un bel pò, che nessuno si è fermato, che il figlio non riesce da solo a sollevarlo e comunque la carrozzella si è rotta.
Stava procedendo a lato strada (perchè ovviamente i marciapiedi non hanno rampe per salire e scendere, ovviamente, eh?), quando un'auto ha stretto la curva e ha fatto per investirlo (o così gli è sembrato), quindi si è lanciato con la carrozzella sul gradino per salire su marciapiede, la sedia si è rovesciata e lui è caduto, per fortuna sopra.
Il figlio è riuscito a metterlo sul muretto ma non di più.
La macchina, ovviamente, non si è fermata (se anche si ne è accorta).
L'Alpmarito, che di meccanica se ne intende, per fortuna, aggiusta la ruota al volo e riusciamo a rimettere in sesto sedia e signore. Salutiamo lui ed il figlio, ci scusiamo per l'inciviltà altrui e ripartiamo.
Ovviamente siamo arrivati in ritardo e trafelati ma praticamente in contemporanea alla sposa...andata!

Da allora, però, non posso fare a meno di domandarmi: perchè nessuno si è fermato, nè quando il signore era solo a terra nè quando c'era il figlio (un ragazzino) che cercava invano di aiutarlo.
E se non avesse avuto un cellulare con sè, per chiamare almeno il figlio o i soccorsi? Quanto sarebbe rimasto lì, da solo?
Perchè nessuno ha chiesto se avevano bisogno di aiuto?
Perchè le nostre strade sono inadatte a carrozzine, passeggini, biciclette e sedie a rotelle?
Perchè questa indifferenza, menefreghismo e inciviltà anche qui, vicino a casa, in una cittadina in cui è alquanto improbabile che si tratti di truffe o trucchetti, in un luogo molto transitato?
Perchè?
E se tutti quelli che hanno visto e sono andati oltre, chiaramente sani e autonomi, un giorno si trovassero nella stessa situazione? Come si fa a non pensarci e a non agire di conseguenza?


16 commenti:

  1. Non so come possa accadere una cosa così! Eppure dovremmo essere in una società civile!!
    Ma civiltà, rispetto e altruismo non sono forse concetti che vanno per la maggiore a quanto pare... :-(
    Una lode a voi che siete stati attenti e pronti a soccorrere una persona in difficoltà a discapito di un ritardo che poi per fortuna si è rivelato meno grave del previsto!

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    1. Non c'è nulla di più importante della salute, anche se degli altri! Il matrimonio, in confronto, era nulla. Il fatto è che dovrebbe essere un gesto scontato, neppure degno di lode, o comunque lo abbiamo vissuto così noi.

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  2. perchè la gente incivile è aumentata...con la crisi si verificano delle situazioni pazzesche..e non ci sono giustficazione per l'arroganza o il "menefreghismo" altrui.

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  3. purtroppo non so se le persone hanno paura o sono proprio indifferenti. queste situazioni sono agghiaccianti.... per fortuna non siamo tutti cosí.....

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  4. Capisco perfettamente il tuo stato d'animo. Sembra che la famigerata Crisi ci dia diritto a dare meno valore agli altri, ci stanno educando (i media e alcuni interlocutori politici intendo) a diffidare del prossimo, a non provare empatia per nessuno. Credo che dovremmo tutti avere il buon senso di fermarci a riflettere su quanto questo sia sbagliato. Un gesto come il tuo può spezzare la catena, e hai fatto bene a raccontarlo.

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    1. Non credo che questa indifferenza abbia a che fare con la crisi, semmai quest'ultima è solo l'ennesimo pretesto.
      E non possimao sempre dare la colpa ai media ed ai politici, a volte dobbiamo darla a noi stessi e, come dici tu, riflettere e cambiare, in meglio.

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  5. Che vergogna!!!! colpevole chi non si è fermato quanto l'automobilista che l'ha quasi investito e la nostra civiltà (ma possiamo ancora chiamarla così?) va a rotoli.

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    1. Di civile è rimasto ben poco, anche perchè nessuno si sente più "cives", cittadino, ma tutti vivono per se stessi.

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  6. A volte mi vergogno di far parte di questa umanità.
    Raffaella

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  7. Siete stati bravi. Davvero. A me è capitato con una vecchietta, caduta dal marciapiede in città. Macchine che andavano e venivano, nessuno si fermava. Io, con dietro una bambina allora di pochi mesi, ho fatto retromarcia e mi sono fermata. L'ho fatta salire in macchina e l'ho portata fino a casa (poco distante da lì). Con la piccola al seguito non ho potuto fare molto di più, eppure lei mi ha ringraziato come chissà che avessi fatto. Eppure era un niente. Un niente che nessuno però ha avuto voglia di fare. Sono i piccoli eroi che cambieranno il mondo. Perciò bravi davvero!

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    1. Grazie. E brava anche a te! Eppure il punto è proprio questo: non dovrebbe essere un gesto da ricordare ma la normalità della vita quotidiana.
      Che tristezza che non sia così!

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  8. La gente continua a camminare, ad andare avanti, non guarda o guarda di nascosto e fa finta di non aver guardato. Più le città sono grandi e peggio è ...quando abitavo a Barcellona una sera passeggiando il mini cane di allora ho visto una signora anziana che cercava di entrare nella scuola dei miei figli, chiaramente chiusissima a quell'ora. Con le due mani scuoteva il cancello e guardava in ansia attraverso le grate...nessuno la guardava eppure la scena era assurda! Il moi catalano era pari a zero eppure mi sono fermata e ho cercato di capire, pensava di essere davanti a casa sua ma non capiva perchè non la facessero entrare...che tenerezza mi ha fatto! Ho chiamato la polizia anche perchè la nostra conversazione era molto limitata e sono rimasta con lei su una panchina ad aspettare. I gendarmi dopo una decina di minuti hanno scoperto che i suoi la cercavano da tutto il giorno e che aveva attraversato tutta la città, abitava esattamente dall'altro lato( e Barcellona non è un paesino!) quando l'hanno fatta accomodare in auto voleva che salissi anch'io e mi allungava la mano! Sono passati tanti anni eppure ho un ricordo tenerissimo della signora...le buone azioni, se questa lo è, fanno più bene a chi le fa a volte che al destinatario! Tutta questa sbrodolata per dirti...bravi! Un abbraccio

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