mercoledì 27 febbraio 2013

Allattamento: le conseguenze dell'estremismo

Da pochi giorni ho finito di leggere un interessantissimo saggio, che mi ha stimolato molte riflessioni.
Una di queste riguarda un tema in realtà toccato solo marginalemente, che però mi sta particolarmente a cuore: l’allattamento al seno.
Per tutta la gravidanza e ancora adesso, che il nano ha superato l’anno ed è a dir poco svezzato, mi sento chiedere continuamente: allatti? Ma neanche più la sera/la mattina? Lo hai allattato tu?
Alla mia risposta (no, no, solo per tre mesi e in modo misto), le reazioni sono due:
Ma come? Ma perchè? (Saranno fatti miei, o no??!!) Poverino!! (Ma come ti permetti??) con sguardo di disprezzo e/o estremo dispiacere, come se avessi appena detto che lo avevo abbandonato o che è affetto da una rara malattia.
Oppure: “Neanche io, ma è cresciuto bene lo stesso, eh, sai non ho potuto perchè...”, seguito da elenchi di ragioni, con atteggiamento solidale.
In pratica, sembra che chi abbia allattato si senta superiore e ti giudichi una pessima madre, chi non lo ha fatto, senta la necessità di scusarsi e giustificarti.
Ecco, i primi mesi ho vissuto tutto questo malissimo, anche se cercavo di non darlo a vedere, poi la malinconia post parto è passata e ora provo solo fastidio.
Ho smesso di sentirmi in colpa.

Credo che sia in atto un vero e proprio lavaggio del cervello delle neomamme e donne in gravidanza a favore dell’allattamento al seno.
E che sia un atteggimaneto “talebano” che ingenera ansie, timori, sensi di colpa, eccessive aspettative.
E che mi fa paura, come tutti gli estremismi.
Durante la gravidanza e dopo di essa, in tutti i consultori, studi di pediatri, poliambulatori, reparti ospedalieri o ASL legati in qualche modo alla maternità, ho trovato cartelloni e opusucoli propagandistici, una vera e propria pubblicità, PRO L.M.
Informavano che, in base a non meglio specificati “studi scientifici”, il L.M. vant una superiorità indiscussa, fa risparmiare (e su questo, non ci piove!), e persino che i bambini allattati al seno in modo esclusivo sono PIU’ INTELLIGENTI!
A parte il fatto che il solo pensare che si possa trasmettere l’intelligenza con il latte mi pare assurdo (e le madri poco intelligenti, allora? Cosa trasmetteranno?), vorrei proprio capire cosa possa esserci di scientifico in questi fantomatici studi: forse che hanno sottosposto al test del Q.I. un campione significativo di neonati? E dopo quanti anni, in che condizioni? E il campione era davvero significativo (per numero e selezione)? Ma soprattutto, come fanno a sapere che, se questi bambini non avessero assunto L.M. in via esclusiva il loro Q.I. sarebbe stato inferiore o viceversa?
Ho trovato cartelloni e linee guide del Ministero della Sanità che”suggeriscono” (facendo un vero e proprio terrorismo psicologico) di allattare al seno i bambini fino ai DUE ANNI, IN VIA ESCLUSIVA!
Ora.
Capisco che si voglia far comprendere l’importanza dell’alimento materno, anche al fine di ribaltare quella “moda” del L.A. che è stata in voga nella generazione delle nostre madri.
Non stento a credere che il L.M. sia perfettamente bilanciato e ideale per i primi mesi di vita del neonato (anche se ci sono studi, fatti analizzando il L.M., che dimostrano come possa essere inquinato da sostanze tossiche, ingerite dalla madre con il cibo e/o l’acqua).
Trovo assurdo, però, che si possa credere e sostenere che il L.M. renda più intelligenti!
Eppure: le donne vengono spinte da ostetriche, pediatri, infermieri, medici e amiche all’allattamento, al rooming in ecc. e colpevolizzate se manifestano segnali di disagio o dissentono.
Durante i monitoraggi, in ospedale, ho dovuto sorbirmi ore di ridicoli video sull’allattamento e così nei corridoi del reparto maternità, giorno e notte.
Video in cui si decantava la bellezza dell’allattamento, quanto fosse naturale, si suggeriva di allattare in pubblico, a richiesta, in via esclusiva, sino ai tre anni e oltre, e venivano mostrate "comodissime" posizioni possibili, persino quella a quattro zampe, giuro.
Ridicolo.
Vorrei sapere, al di fuori della donna del video, chi allatterebbe a 4 zampe un bambino di tre anni, neanche fosse la lupa con Romolo e Remo, in Italia; vorrei sapere dove gli hanno visti, gli autori del video, i bar/negozi/ristoranti con l’angolo allattamento, in Italia.
Ma soprattutto, vorrei che mi spiegassero per quante donne è davvero possibile conciliare l’allattamento naturale esclusivo con il lavoro, quante dispongono di un comodo frigo in ufficio per conservare il latte, quante riescono a “tirarsi” il latte in ufficio o prima di uscire (perchè si ha tanto tempo il mattino, vero?!), quante godono effettivamente dei permessi per l’allattamento e quanto di queste fortunate donne riescono a usarli davvero per dare il L.M. ai loro figli, FINO AI TRE ANNI o, comunque, ad allattare - andare a lavoro, tornare –allattare – tornare a lavoro.
Vorrei saperlo soprattutto perché il consiglio è, come se non bastasse, allattare “a richiesta”!
E ancora, se davvero fosse più che sufficiente il L.M. in via esclusiva fino ai due anni, perchè i bambini vengono svezzati dai 4/6 mesi? Vogliamo davvero credere che i pediatri prendano soldi dai produttori di alimenti per neonati? Perchè i bambini CHIEDONO anche altri cibi?
La nostra generazione e quella dei nostro genitori, cresciuti in numero significativo a L.A. è forse una generazione di idioti?
Sembra che ci sia una volontà sociale di riportare la donna al ruolo di madre e basta, in casa a sfornare figli ed allattare, a richiesta, come una serva.
Qual è il ruolo dei padri, in tutto questo?
D’accordo, ovvio che vale la pena tentare e non arrendersi alla prima difficoltà, che il L.M. è sicuramente meglio, se possibile, e che se la mamma è davvero felice di allattare e di continuare a farlo durante lo svezzamento, nulla deve impedirglielo.
Anzi.
Bisognerebbe atrezzare i luoghi pubblici e gli esercizi commerciali ad hoc.
Quel che non comprendo è l’estremismo, l’obbligo, l’imposizione.
Io non ho mai desiderato allattare, non mi sembrava naturale. Punto.
Ci ho provato comunque e con determinazione e perseveranza. Ha funzionato male e a singhiozzo.
Ho pensato che fosse colpa mia.
A distanza di mesi (mesi!) ho scoperto che il problema era fisico e del nano e che avrebbe potuto essere facilmente risolto!
Questo, dopo che pediatra, assistente all’allattamento, ostetriche e infermiere del nido avevano ripetutamente e insistentemente controllato l’attaccamento (di queste ultime, alcune con la delicatezza di ippopotami e una buona dose di maleducazione), avevano insistito mentre io ero ero stremata e sofferente, mi avevano accusato di lamentarmi per nulla ecc.
Ci ho provato. Risultato: lavoro, nulla, vita sociale, nulla, riposo, inesistente, pasti, disastrosi, bimbo che non prendeva peso, coliche e pianti disperati e quindi “aggiunte”.
Quando ho smesso, sono rinata, fisicamente e mentalmente, ed è lentamente passata anche la malinconia (a volte quasi vera e propria depressione), con esse le coliche ed i pianti.
Al nano è rimasta una fame atavica, in compenso!
Certo, non è comodo sterilizzare tettarelle e biberon, avere sempre dietro acqua bollita e bollente, non è economicamente vantaggioso, non è l’ideale ma non è neppure “il Male”.
Ho potuto ricominciare a lavorare con più serenità, dormire, mangiare, vivere.
Tra amiche e conoscenti neomamme ho scoperto, indagando, che TUTTE dopo un mese al massimo, hanno finito per dare degli orari alle poppate, pochissime hanno mantenuto il L.M. esclusivo per 4/6 mesi e quelle che lo hanno fatto, sono state spinte non solo e non tanto dal benessere del bimbo, ma dal piacere cher ne traevano (anche se la maggior parte dei padri non ne era affatto entusiasta, anzi).
Bellissimo per loro, bellissimo se si riesce a prezzo di sacrifici non eccessivi, ma non è così per tutti.
Anzi.
Perchè non si dice la verità, tutta la verità alle donne in gravidanza e alle neomamme?
Sembra, ad esempio, che tutti ignorino gli effetti sulla salute dell’occhio che può avere l’allattamento, nelle donne con disturbi visivi, tacciano sulla spossatezza fisica e mentale che l'allattamento a richiesta può procurare, sul fatto che i bimbi allattati al seno dormono meno di notte, sembra che nessuno voglia parlare delle difficoltà lavorative e sociali derivanti dal non potersi mai organizzare con gli orari e stare lontane dal bimbo, nascondano i problemi di coppia che possono derivarne ecc.
Lasciamo le donne libere di scegliere almeno questo, nella vita.
Rispettiamo e difendiamo non solo i bambini, ma anche le madri.
Perchè in fondo, non utilizzare gli appositi seggiolini, non vaccinare il proprio figlio, lasciare un bimbo solo in casa o nella vaschetta del bagnetto, anche solo per un minuto ecc. sono comportamenti che possono avere, purtroppo, conseguenze serie, se non tragiche, allattare o non allattare, invece, non ne ha nessuna conseguenza significativa, tanto meno scientificamente provata.
Essere madri felici e serene e non sentirsi in colpa (o almeno, non anche per questo) ha enormi conseguenze, per tutti.

23 commenti:

  1. ciao cara
    posso solo dirti che capisco cosa intendi, una mamma non deve ne' puo' essere giudicata dal fatto se allatta o meno.
    Allattare (o non farlo) a volte e' una scelta altre un "obbligo" ma in ogni caso nutrire il proprio bimbo con biberon o seno e' un atto d'amore e come tale dev'essere guardato!
    La serenita' per una mamma nei primi mesi e' spesso un equilibrio difficile e l'ambiente intorno deve proteggere e non accusarla qualunque sia la decisione presa.
    un abbraccio
    Fra
    ps poi magari con calma un giorno ci confrontiamo su questa esperienza!e sui "locali per i bimbi" dove allattare o scaldare il biberon che sono una delle cose che cerco di mappare con le patasegnalazioni!Ti lascio il link se ti va:
    http://www.patatofriendly.blogspot.it/2013/01/le-pata-segnalazioni-cosa-sono-e-perche.html

    RispondiElimina
  2. Ho allattato al seno per venti mesi, e' stata un'esperienza bellissima che spero di poter ripetere con la seconda maternità....però ho partorito con taglio cesareo in anestesia generale, il che ha significato, non vedere mio figlio nascere, incontrarlo il giorno dopo, non averlo con me in camera, essere dimessa prima di lui e doverlo lasciare nel Reparto di Neonatologia. Di questo mi sono sentita in colpa, quando dico che ho fatto un cesareo, al gente mi guarda male, e mi chiede sdegnata "come mai". Ho sentito, con le mie orecchie, addirittura una madre aver partorito con cesareo anche lei, ma nasconderlo a parenti e amici perché si vergognava. E tante mamme mi hanno detto, che l'amore verso un figlio lo senti solo se lo hai partorito tu con dolore. Ora me ne frego di queste chiacchiere, ma all'inizio come te, ci pensavo, tanto e troppo, per fortuna ho capito. Ognuno ha la sua storia, personale ed unica, ad essere uguale e cioè immenso, e l'amore verso di loro.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bè, questa non l'avevo mai sentito, mi pare una reazione di pura ignoranza e cattiveria.
      Intanto, non mi sembra che soffrire accresca l'amore e poi, il cesareo comporta conseguenze e dolori successivi ben più seri del parto naturale, perciò non so chi soffra di più e mi sembra assurdo sentirsi superiori per una cosa piuttosto che per l'altra.
      Purtroppo, nel post partum siamo talemnte fragili che tutto ci sembra una critica e un peso enorme e le altre mamme,che dovrebbero saperlo, spesso infieriscono.

      Elimina
  3. se tu avessi allattato per 20 mesi saresti stata comunque criticata. Non ho capito perchè ma sembra tutti si sentano in dovere di dare la loro opinione su tempi e modi di allattamento a prescidnere. E' una cosa che non sopporto!

    RispondiElimina
  4. Cara mamma avvocato, é un tema che mi sta molto a cuore.
    Ogni tanto ci ho scritto anche post
    Prima di partorire ho letto tanto sull'argomento. Ci tenevo e sono partita molto molto motivata. In questo la mia piccola clems mi ha aiutata: appena uscita tempo 10 secondi ed era già attaccata. Così é rimasta per circa un mese: attaccata 24/24.
    Avevo letto dei benefici, della beatitudine, dell'assenza di coliche e di altre amenità varie.
    Poi sono tornata alla realtà: allattare é stramaledettamente faticoso, non hai spazi, non puoi fare nulla, sei stancamorta sempre. Non dormi. E le coliche le avevamo a tutte le ore.
    Senza libri e forum e un gruppo di amiche conosciuto in gravidanza non sarei uscita vittoriosa. L'apporto delle puericultrici e ostetriche in ospedale é stato prossimo allo 0
    Ora quando un'amica é incinta e mi chiede consiglio suggerisco sempre di leggere, informarsi e non aver nessuna remora se decide di non allattare. Che non é obbligatorio e non tutte si sentono a loro agio a mostrarsi in pubblico con tette al vento e magliette bagnate.
    Senza l'apporto del mio compagno, con tutti i nonni contrari, non sarei stata serena e non sarei riuscita nell'impresa. se questo manca é davvero difficile.
    Ho pututo allattare perchè ho un lavoro in proprio e per 6 mesi sono stata a casa a fare quello, dopo, con le pappe, bastava il latte mattino pomeriggio dopo il lavoro e sera.
    Se avessi dovuto tirarlo non sarei stata in grado.
    E' da 19 mesi che non dormo più di 3 ore filate.
    E' da 19 mesi che allatto, e lei ora mi usa come ciuccio, coccola, consolazione, gioco. Tot volte al giorno e io é da mesi che sto sclerando e non riesco a pensare di smettere.
    E' da 10 mesi che mi chiedono "ma sei matta? le dai ancora il tuo latte? la vizi, sei una talebana, cresce male" quando io non ho mai chiesto o detto niente a nessuna.
    Tutto ciò per dire che mi sono rotta le scatole di sentire mamme che criticano altre mamme per questo e per quello.
    RISPETTIAMO LE MAMME
    tranne quelle che alzano le mani sui propri figli. Quelle non le sopporto.

    ps ti ho mandato delle email e non so se sono arrivate che sto sincronizzando tutte le caselle!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Rispetto e libertà, appunto.
      Tanto non si è mai nel giusto, neppure se continui ad allattare sei esente da (stupide) critiche.
      Ho ricevuto i commenti al post e le mail sul nome..

      Elimina
  5. Credo che sia una scelta personale, intima della madre e in un certo senso anche del padre. Ero una di quelle che diceva, io allattare? Mai. Eppure a 22 mesi, mio figlio si addormenta con il seno. Smetteremo a due anni a 24 mesi,così ho deciso. Ma come dici tu, come tutte le scelte personali, è appunto, personale.
    Conosco bimbi sanissimi che hanno preso latte artificiale, come bimbi che con il latte materno si ammalano un giorno si e l'altro pure ( vedi il mio). Forse sono un pò più magri, ma non è una regola. E comunque ognuno decide per se e per il bene di suo figlio.
    Raffaella

    RispondiElimina
  6. Hai ragione sulle ansie, hai ragione sul sentirsi in dovere di giustificarsi se non si allatta, e posso parlare di questo, in verità, perchè ho allattato Federico A TUTTI I COSTI: ho patito le pene dell'inferno per riuscire a infilargli in bocca quel seno che non sapeva come ciucciare, ho patito ragadi, ingorghi, sangue e pianti... e perché? non lo so perché, mi sentivo troppo in colpa verso di lui per cedere e smettere, e alla fine ce l'ho fatta, e mi sono sentita felice. L'ho allattato 17 mesi.
    Lavaggio del cervello ancestrale? richiamo della natura? ansia da prestazione? non lo so!

    RispondiElimina
  7. Sono perfettamente d'accordo su tutto ciò che dici! Anch'io ho allattato per i primi 3 mesi, ed è stato bello per carità, però decisamente impegnativo... quando il latte se n'è andato non ero dispiaciuta, francamente! E comunque ho sempre fatto fare al mio cucciolo una poppata al giorno con il bibe, oppure gli davo l'aggiunta, in modo che si abituasse anche a quello... una mattina, sfinita dopo una nottata di poppate, dormivo come un ghiro e non ho nemmeno sentito il pupo piangere; mio marito si è alzato e gli ha fatto un bibe senza chiamarmi... quanto gli sono stata grata!!!
    Insomma, io sono contraria agli estremismi: ok, il latte materno fa bene, ma non credo che quello artificiale sia veleno!! Io per esempio sono cresciuta con quello, eppure non mi sono mai ammalata, e la faccenda dell'intelligenza mi sembra una vera assurdità!!! ;-)
    Quando poi il bimbo inizia ad assumere pappe e frutta di latte non ne beve poi molto... e ho letto che per gli anticorpi basta un'assunzione per i primi 60 giorni! Quindi... chi si trova bene allattando a go-go lo faccia pure, ma non è certo superiore a chi prepara un biberon e via... ci mancherebbe!!!
    Ho scritto un paio di post abbastanza provocatori sull'argomento, se ti va di leggerli...
    http://dafidanzataamoglie.blogspot.it/2012/10/imperfectwife-e-la-mammitudine.html
    http://dafidanzataamoglie.blogspot.it/2012/10/fortunata-te-che-allatti.html

    RispondiElimina
  8. Letti, mi trovi d'accordissimo, come ho commentato ai tuoi post!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eh sì, mi sa che la pensiamo proprio allo stesso modo! :-)
      E ti dirò di più, io ho tenuto finché ho avuto latte perché comunque non ho avuto nessun tipo di baby blues, se no credo proprio che avrei smesso prima... meglio una mamma serena o una mamma isterica?!? :-D

      Elimina
  9. Come ben sai non sono ancora mamma e perciò non so se avrò la possibilità di allattare al seno o per quanto tempo. Al momento posso limitarmi ad avere una mia opinione, anche in base alla mia esperienza medica professionale. Ogni donna è fisicamente diversa dall'altra e vive anche psicologicamente in modo differente l'approccio a tale argomento. Non condivido e non comprendo il recente "estremismo, obbligo, imposizione", come lo chiami tu, che le aziende sanitarie stanno facendo riguardo l'allattamento al seno. E' indubbio che vi siano dei benefici nell'allattare al seno, non solo per il neonato e il suo sistema immunitario, ma anche per la madre stessa. Tuttavia, io stessa sono cresciuta in anni in cui allattare al seno era "fuori moda" e il latte artificiale era esaltato, forse eccessivamente, nelle sue qualità, se non addirittura per la sua funzione di "rivalsa sociale femminista". L'emancipazione della donna procreatrice. Credo che nel 2013 questa funzione sociale sia ormai sorpassata e l'eccessiva pubblicizzazione dell'allattamento al seno ne sia una diretta conseguenza come "il ritorno della donna moderna emancipata al suo ruolo di madre". Condanno drasticamente questo eccessivo parlare e spesso Sparlare di allattamento al seno che si fa e credo che dovremmo beneficiare della possibilità di libera scelta, anche in base alle possibilità fisiche della singola mamma, senza tante discriminazioni o giudizi. Il latte in polvere non è latte materno, ma non fa certamente male ed è una grande risorsa per una vastissima quantità di genitori.

    Argomento a parte è il discorso sui vaccini. Come farmacista potrei stare a disquisire per ore...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie del tuo parere professionale. Libertà di scelta, vera, questa sarebbe la conquista per cui combattere.
      Sui vaccini, ho detto la mia, da mamma e non da esperta..un tuo contributo all'argomento, a me interesserebbe!

      Elimina
  10. Non potrei essere più d'accordo. Io ho fatto il parto cesareo e francamente un po' me lo auguravo, ho allattato per 5 mesi ad orari prestabiliti da me (sì sono una di quelle che lo lasciava lamentarsi... ma vi svelo un segreto: è durato solo 2 giorni poi ha preso il ritmo), il latte poi è finito e io ne sono stata felice. Ho ritrovato me stessa, perché l'allattamento ti rovina psicologicamente e fisicamente. Francamente ho fatto il dovuto e mi sono sentita in pace con me stessa. Sto crescendo un bimbo indipendente, con cui ho un rapporto intenso a prescindere dal fatto che dipenda da me per alimentarsi. Penso che alla fine l'unica cosa che conti sia la possibilità di crescere il proprio piccolo come ci indica l'istinto, tutto il resto (o le altre persone) non contano.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Credo tu abbia raggiunto un buon equilibrio, brava!
      Forse a volte dovremmo ascoltare di più l'istinto della ragione, almeno in questioni come questa.
      D'accordo con te.

      Elimina
    2. da papà posso dire questo: le mamme sono dotate di un istinto e di un sesto senso tali addirittura da saper prevenire - a volte - le eventuali necessità/richieste del proprio bimbo. concordo pienamente con Mamma che paura,fregatevene di ostetriche,pediatri,ginecologi,mia moglie allatta saltuariamente ancora ( il bimbo ha 21 mesi ),lei si trova bene,il bimbo pure. non c'è niente di meglio che ogni mamma cresca il proprio bimbo come il cuore e l'istinto le consigliano. Un grazie comunque,doveroso,a tutte le mamme,per gli enormi sacrifici che ogni giorno affrontano,riuscendo ancora,alla sera,a regalarci un sorriso.

      Elimina
  11. Quando è nata la mia prima figlia, mi hanno spinta nel tormento dell'allattemento al seno e sono durata sì e no 3 mesi aggiungendo il biberon: è stato un tunnel di pesate, di orari, di stress e di timori di sbagliare qualsiasi cosa facessi. Quando è nato il mio secondo figlio, ho bloccato l'ostetrica che stava per attaccare con tutto il repertorio dicendole che se il latte ci fosse stato senza sforzo, l'avrei allattato, diversamente sarei passata al biberon senza remore, senza se e senza ma. Lei mi ha guardata e dopo 30 secondi di silenzio mi ha detto: "Ha ragione". L'ho allattato 6 mesi e al primo accenno di diminuzione del latte sono passata subito al biberon. Entrambi i miei figli stanno bene, sono mediamente intelligenti e si sono ammalati come tutti gli altri bambini, né più né meno. GLi integralismi, tutti, sono da evitare e da arginare come la peste.

    RispondiElimina
  12. In generale quoterei nientedinuovo.
    Non sono madre e non so come reagirei.
    Però una frase come: "Io non ho mai desiderato allattare, non mi sembrava naturale" non mi convince. Allattare "è" naturalissimo, tutte le femmine sono predisposte per questo, più naturale di così.
    Poi si può non averne voglia, provare imbarazzo, disgusto, vergogna, fastidio o cos'altro.
    Mille ragioni, motivi, giustificazioni. Di cui sarebbe molto interessante capire le cause, prima di decidere.
    Ma direi che è questa reazione a non essere naturale.
    Non l'allattamento.

    RispondiElimina
  13. @pellegrina:"naturale" o no non sentirlo "naturale", è proprio quello che provavo, non imbarazzo, disgusto, vergogna, fastidio o altro. Siamo predisposti anche per mangiare carne e camminare tutto il giorno, invece è pieno di vegetariani/vegani e persone che usano l'auto anche per pochi metri e non mi sembrano "extraterrestri", quindi..

    RispondiElimina
  14. Mi ritrovo molto con la risposta di Mamma Piky, dopo aver partorito con cesario devi sempre portare la giustificazione per averlo fatto....in fondo non l'ho chiesto io! probabilmente era l'unica soluzione non rischiosa, no?!!
    Per quanto riguarda l'allattamento al seno, credo molto nella necessità di appoggiare le neomamme durante l'allattamento e nell'informazione preparto, sia per ridurre le situazioni di stress e depressione, sia per diffondere la cultura del L.M. che negli ultimi decenni è andata persa. Sono infatti volontaria presso l'associazione MammmeAmiche che cerca di sostenere le donne dopo il parto...spesso le mamme da aiutare sono proprio quelle che non possono o non volgiono allattare, o che incontrano qualche problema durante il percorso.
    Io per prima ho avuto tante difficoltà con il primo figlio..nessuno mi aveva spiegato che non era tutto rose e fiori!
    Credo che ogni madre deve essere libera di scegliere e deve essere supportata in qualsiasi decisione....concordo con te che non dobbiamo diventare talebane dell'argomento allattamento!
    Con il secondo figlio è stato tutto più semplice, io ero più trnquilla, lui idem e ho allattato senza sacrifici fino a 20 mesi.

    RispondiElimina
  15. Arrivo un po' tardi, ma trovo il tuo post e le risposte molto interessanti.
    Ho una bimba di quasi 11 mesi ed allatto ancora e sai una cosa? Comincio a sentire la pressione di dover smettere...
    Eh sì, perchè in ogni caso sei giudicat: se partorisci col cesare, se scegli di fare l'epidurale, se scegli di partorire con dolore (ho amiche che hanno scelto ospedali dove piuttosto piangi in cinese, ma l'epidurale non te la fanno), se allatti o se non allatti.
    Io volevo allattare, ma la prima settimana è stata terribile. Causa mio capezzolo piatto e patata di 2,5 kg non trovavamo una soluzione. Nel mio caso le infermiere venivano la notte con il biberon (quasi di nascosto) per far smettere mia figlia di piangere (e per fortuna). Sono uscita dall'ospedale con la prescrizione dell'allattamento misto. Certo mi spiaceva, ma avevo visto mia sorella allattare 6 mesi con ragadi spaventose e sapevo che non volevo diventare così.
    Provavo sempre ad attaccarla, poi il biberon. E me lo tiravo pure perchè ne avevo una montagna e diciamolo nessuno ti dice quanto è dolorosa la montata lattea!!!! La patata sembrava come la bambina dell'esorcista, girava la testa da un lato all'altro. Mi sono sentita dire che sembrava mi rifiutasse (e sì, dalla suocera!!).
    Alla fine ero stremata. Partorito il giovedì il venerdì successivo ero pronta a smettere. Poi lei ha cominciato ad attaccarsi ed il resto è storia...Sono contenta di aver insistito...ma giusto poco più di una settimana. So che fisicamente e mentalmente non avrei potuto reggere di più.

    Lorenza

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Lorenza, benvenuta!
      Posso solo consigliarti di non farti indurre dagli altri nè a smettere, se non lo vuoi e trovi che per te e tua figlia sia bello così, nè a continuare, se non te la senti più.
      Alla fine, non esiste la soluzione migliore per tutte e tutti, ma solo la NOSTRA soluzione.
      Devo dire che io la montata lattea l'ho avuta scarsa e quando tiravo il latte ci mettevo due ore per ottenere 80 ml al GIORNO, mentre il nano ciucciava 150 ml a pasto...da incubo!
      Ho tentato due mesi, poi ero esaurita e comunque, nmon l'ho mai sentita come una cosa per me "naturale".
      Anche una settimana di tentativi è tanto nel post partum e sono contenta che poi sia andata bene..
      Il senso del mio post è proprio che dovremmo essere libere di scegliere, non terrorizzate e bersagliate da consigli estremisti.
      Anche se ci sono pro e contro di entrambi i metodi di allattamento.
      Oggi, se ci riesco, parlerò di un libro che parla anche di allattamento materno, mettendo in luce verità scomode ma anche rassuicurando che, se ci si riesce senza troppa fatica, ne vale comunque la pena.
      Grazie del tuo contributo!

      Elimina

Un commento educato è sempre gradito!